ORVIETO – Premiate le poesie vincitrici del concorso promosso dalla casa editrice Librosì dedicato alle “Emozioni”. Prima classificata è “L’attesa” scritta da Giulia Barattolo, orvietana. “La scelta tra i tanti componimenti in competizione non è stata semplice, a dimostrazione di quanto radicato sia nelle persone l’amore per i sentimenti e la lirica” – dice Fabio Graziani, l’editore. La giuria composta, oltre che dall’editore, da esperti e cultori della materia, ha votato su testi completamente anonimizzati, in modo da assicurare l’assoluta imparzialità ed evitare possibili conflitti di interesse, visto che molti dei partecipanti sono del territorio”. La vincitrice, L’attesa di Giulia Barattolo, è un componimento intenso, di sapore ungarettiano, che trasporta il lettore in un paesaggio che è nello stesso tempo reale e interiore, intriso di lirica. L’autrice dimostra di padroneggiare la tecnica poetica che sa sapientemente trasformare in arte, emoziona il lettore ponendolo di fronte ad una luna di burro, che annega nella notte e forse nel suo grido muto.
Degne di nota anche le altre poesie in classifica, la seconda classificata, Perdersi a firma di una friulana, Katia Ferrante, che affronta in maniera originale e inattesa un tema scottante e attuale, la violenza sulla donne, e la terza, Voglio un biglietto dell’orvietano Marco Ciarlora che commuove con un tenero dialogo vernacolare tra due anziani coniugi, che cercano un biglietto per andare insieme anche nell’ultimo viaggio.
Da segnalare anche Ho sognato il mare, di Fernando Massimiliano Andreoni dove il mare diventa specchio dei sentimenti, “Follia” di Alessandro Focarelli che ci proietta in un tempo distopico e onirico che gioca tutto sull’effetto sorpresa finale: “folle il sogno nasce l’uomo/muore il sogno nasce il folle” e la tenera A mia figlia di Roberto Morino, intima e delicata dedica di un padre alla figlia. “Siamo molto contenti dalla risposta a questo concorso, per noi era una sfida e una nuova strada. Ringraziamo tutti gli autori che hanno creduto in noi. Sulla scia di questo successo apriremo anche a nuove idee e nuove iniziative che possano dare voce a tutti quelli che vogliono mettersi in gioco, che hanno storie da raccontare. Magari non solo attraverso le parole, ma perché no? Anche con le immagini, le fotografie ad esempio, che trovano tanti appassionati e sono anch’esse racconti di grande impatto”.
L’attesa (di Giulia Barattolo)
Muta
grido
a questa luna
di burro
annegata
nel silenzio
splendente
della notte