di Ciro Zeno, responsabile Dipartimento Lavoro-Ambiente del Partito Comunista
Una volta da bambini bisognava aver paura dell’uomo nero, ora non più, bisogna aver paura della signora Marini. E’ ciò che dovrebbero avere gli Orvietani della presidente della nostra Regione intervenuta al Direttivo comunale Orvietano del PD la settimana scorsa. Da quanto c’è dato sapere , visto il Top secret dell’incontro al quale vi hanno preso parte il segretario provinciale, il segretario regionale e comunale dello stesso partito oltre che al sindaco di Orvieto, sembra che gli orvietani non devono infastidire ne disturbare l’operato della regione sulla questione Piano Regionale dei Rifiuti che individuerebbe Orvieto come territori di chiusura del ciclo dei rifiuti Umbri e non solo( Vorremmo capire con quali tecnologie oltre la discarica).
In sostanza sembra sia stato chiesto dalla Presidente Marini di non disturbare i lavori in cambio di una corsia preferenziale orvietana sulla questione sanità, come se la sanità sia elemento di contrattazione e non un diritto degli Orvietani. Sarebbe questa una Dolorosa e umiliane condizione imposta da chi di Orvieto se ne sta lavando le mani oramai da qualche tempo. Non possiamo accettare come territori tale condizione che porterebbe Orvieto a diventare pattumiera dell’Umbria più di quanto non lo sia già .
NO, non ci stiamo. Gli Orvietani non sono fanalino di coda degli Umbri e non desiderano essere messi in fuori gioco da politiche regionali che non ci tutelano. La discarica non la vogliamo più e non vogliamo più tutti i rifiuti speciali non pericolosi che vi entrano. Il 14 Maggio del 2016 abbiamo marciato in tantissimi per difendere il nostro territorio e per gridare il nostro più forte e accorato no NO a Orvieto pattumiera dell’Umbria. Lo continueremo a fare fino all’ultimo fiato. Nel frattempo chiediamo al PD locale e al Sindaco di opporsi alle imposizioni Regionali e di reagire ad un tentativo di denigrazione del nostro territorio che essi stessi governano da anni.
Chiediamo altresì alla regione di onorare quanto votato all’unanimità dal consiglio regionale, e cioè l’utilizzo del georadar per verificare il contenuto del primo calanco, cosa fino ad oggi non avvenuta nonostante siano trascorsi mesi dal voto. Noi Ci impegneremo ancora affinché la città conosca e reagisca a questa politica sterile che al centro ha solo dinamiche interne come le nomine di assessori, come sembra sia stato discusso nello stesso Direttivo.