ORVIETO – Il tanto contestato progetto geotermico “Castel Giorgio- Torre Alfina” è a un passo dall’essere concretizzato. Sembrerebbe, infatti, che il Ministero abbia tutte le intenzioni di sciogliere l’ultimo nodo, quello delle “intese regionali”.
E mentre il Lazio ha scelto la strada della moratoria esprimendo di netto parere negativo, l’Umbria, anziché decretare parere contrario, nel corso dell’ultima riunione in materia del 29 giugno, ha deliberato “di ritenere che l’atto d’intesa non può prescindere da un accordo del Ministero dello Sviluppo Economico con gli enti locali per una soluzione condivisa delle problematiche territoriali”.
Non ha detto né Si né No in buona sostanza. In pratica, dunque, nonostante l’opposizione dei sindaci dei due territori interessati dal progetto pilota, degli ambientalisti e delle popolazioni, le autorizzazioni dei ministeri sono ormai già state rilasciate e per concludere l’iter manca solo l’atto d’intesa della Regione Umbria.
Per questo il Ministero in questi giorni ha trasmesso alla Giunta Regionale la richiesta per il rilascio dell’intesa. A sua volta, la Giunta, ha chiesto un incontro al ministero. “La Giunta ha richiesto un incontro al Ministero dello Sviluppo economico per valutare la situazione sull’impianto di Castel Giorgio e per riportare l’espressione delle volontà della Giunta e dell’Assemblea legislativa prima di arrivare ad ulteriori decisioni”. Lo ha detto l’assessore Fernanda Cecchini durante la seduta in consiglio regionale di ieri rispondendo alla question time del capogruppo regionale di Forza Italia, Raffaele Nevi.
“Successivamente – ha specificato Cecchini – sarà mia cura coinvolgere di nuovo questa Aula nella parte finale di questo percorso. D’altronde nel territorio si riscontra una contrarietà a tale intervento e gli eventi sismici probabilmente hanno influito ancora di più nell’immaginario collettivo e nella sensibilità dei cittadini. Ricordo che questo tipo di impianto è considerato, a livello nazionale ed europeo, tra quelli più puliti e compatibili in termini di contributo alla produzione di energia e di calore. Ma tutti conosciamo il dibattito del territorio”.
Nella sua replica Nevi si è detto insoddisfatto della risposta perché “la Giunta, trovandosi di fronte ad una patata bollente, butta la palla in tribuna. Volete far passare il tempo confidando nell’approvazione del referendum, visto che in caso di approvazione della riforma questa materia diventa di competenza statale. L’Umbria ha bisogno di decisioni e non di rinvii”.