Si dice che il Princ.., pardon, il Marchese Luc si sia “dato”, (come dicono appunto i romani di basso ceto),…e la cosa appare quanto meno strana poiché, or non è molto, era stato visto avanzare con piglio deciso alla testa di un manipolo di prodi verso le plaghe inesplorate della terza repubblica. Taluni insinuano che, essendosi improvvisamente ricordato di un precedente impegno, chiesto il dovuto permesso, si sia allontanato nell’oscurità di una traversa laterale malamente illuminata per via della crisi: “Andate avanti voi, poi nel caso, vi raggiungo,…se posso,…!”.
Intanto alcuni “leaders”, anche per ammazzare il tempo in attesa del “via” ufficiale hanno “approcciato” (come dicono appunto gli intellettuali di ultima generazione), la Tv così, (come dicono invece gli orvietani di infimo ceto), “come fa il porco nelle mele”.
Dalla mattina presto alla sera tardi, saltando di canale in canale, di tetto in tetto, ed attaccandosi anche ai comignoli per evitare di cadere di sotto. La posta è altissima, sono in gioco l’Italia, l’Europa, il futuro, per qualcuno la poltrona, in rari casi lo stipendio, si gioca insomma per vincere, e c’è quindi da aspettarsi una partita tiratissima e incerta fino all’ultima scartina. E vediamone dunque alcuni di questi contendenti di prima fila.
Berlusconi al momento non dovrebbe avere molte carte in mano, ma il Cavaliere si è dimostrato sempre abilissimo negli scarti e fortunato nel pescare. L’uomo insomma sa giocare la carta e la carta sa dove andare per farsi giocare. Mettici poi che tu non riesci mai a capire come in realtà stia messo e di conseguenza come sei messo tu. E poi vai a capire in quale manica avrà questa volta infilato l’asso del quale sicuramente dispone.
Bersani invece di carte buone ne ha anche troppe tanto è vero che ha difficoltà a scegliere tra quelle da tenere in mano e quelle da scartare. Ha insomma, sulla carta, le carte per vincere o, come si suol dire, ha la vittoria in pugno pronta a porgergli la chioma,… però il giocatore è lento e prevedibile. Prudente per natura sua e talvolta distratto, è solito tenere le carte troppo basse dando così modo a qualche avversario, abile nell’allungare il collo al momento giusto, di prenderne visione e portargliene via qualcuna.
Monti, invece, secondo molti osservatori presenti nella sala da gioco, le carte per giocare una simile partita non le ha proprio. Alcuni ipotizzano addirittura che lui stia fingendo di averle, dato che si muove usando una tattica completamente nuova.
Lui non gioca, non ti fa capire, dice e non dice, non cala la carta, la tiene sospesa, aspetta che altri calino le loro non lesinando, con bonaria perfidia, suggerimenti agli avversari circa le cose che dovrebbero scartare. Lui afferma e ribadisce che l’Italia l’ha già salvata, alcuni osservatori si chiedono se creda di avere delle carte in mano, altri addirittura se conosca le carte e le regole del gioco.
Definire previsioni, con una situazione così fluida si è rivelato questa settimana particolarmente difficile comunque qualcosa siamo riusciti ad almanaccare. I dati, pendolati quattro volte, si riferiscono a come presumibilmente starebbero le cose oggi 10 gennaio 2013, a 44 giorni dallo scontro finale. Siamo certamente ancora nel dominio del “grezzo” e dell’ ironico, ma i numeri, sbatacchiati ripetutamente, si sono aggrappati più o meno a questi livelli.
E vediamoli dunque questi dati, in ordine alfabetico:
Berlusconi: un capello sopra il 20,0%
Bersani: poco poco sopra il……30,0%
Casini:……………………………………… 4,5%
Fini:……………………………………………1,5%
Grillo:……………………………………….13,5%
Ingroia:……………………………………. 4,0%
Lega:………………………………………….6,0%
Monti:…………………………………………8,5%
Storace:……………………………………..2,5%
Vendola:………………………………… … 4,5%
Altri:……………………………………………3,0%
Dalla prossima settimana con il definirsi delle liste, l’affinarsi degli schieramenti e con l’assottigliarsi dei non voto e degli indecisi il quadro dovrebbe cominciare a definirsi meglio.
Circa i programmi quello che finora si sa per certo è che tutti affermano di essere scesi o saliti (a scelta), in campo non per ambizione personale, perché di quella ne avevano anche troppa, ma solamente per il bene del paese il che rassomiglia tanto a quella mania degli italiani di voler salvare l’Italia di cui dicevamo la volta scorsa.
Non sto facendo satira antipolitica, spero solo che durante la campagna elettorale qualcuno, specie tra i neo-candidati, si ricordi che abbiamo un’agricoltura, un artigianato, un turismo, un’edilizia scolastica e una carceraria che se possibile è anche peggiore di quella borbonica. La Patria e la credibilità di un paese si salvano, non solo con i sorrisi, le strette di mano e le foto di gruppo nei corridoi di Bruxelles o di Strasburgo ma anche migliorando le condizioni di vita di un malato o di un detenuto. Che poi tutto quello che si fa per migliorare qualcosa si traduce immediatamente in lavoro e benessere.
Grande affollamento per la cerimonia della nomina dei candidati. Sembra di ritrovarsi in uno di quei maxiconcorsi quando i concorrenti si ammassano in attesa che vengano affissi i “quadri” degli ammessi mentre le commissioni, in stanze lontane, inaccessibili e chiuse a chiave, stanno procedendo alla selezione. Speriamo che le primarie operate dal PD e le scelte praticate dagli altri gruppi siano riuscite ad individuare soggetti, ma soprattutto cervelli nuovi e dotati del coraggio e delle parole necessarie per cambiare i linguaggi e le procedure della politica. Il resto sono chiacchiere, alla prossima.