ORVIETO – La Corte dei Conti ha rigettato la proposta di rimodulazione del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale approvata dal consiglio comunale a giugno scorso. A darne comunicazione è stato lo stesso assessore Massimo Gnagnarini:
“La Corte dei Conti ci ha rispedito indietro la proposta di rimodulazione del Piano avanzata con delibera consiliare lo scorso mese di giugno e relativa allo stato di predissesto del Comune di Orvieto. A giorni riceveremo la Deliberazione della Corte contenente le motivazioni e le istruzioni per riformulare la proposta superando le eventuali problematiche formali e/o sostanziali rilevate. La proposta avanzata dal Comune di Orvieto, come è noto, poggia su un maggior abbattimento del deficit conseguito e accertato rispetto a quanto previsto dal Piano in vigore, nonchè sull’applicazione di una nuova norma ( art. 2 c. 6 d.l. n. 78_2015) che stabilisce la compensazione tra alcuni dei fondi di accantonamento che concorrono alla determinazione del risultato di amministrazione. I rilievi e i principi contabili che deriveranno dalla deliberazione della Corte dei Conti di Perugia, che ha in esame la proposta di rimodulazione del Piano avanzata del Comune di Orvieto, costituiscono un precedente per tutti i Comuni di Italia”.
E quindi che succederà ora? “Innanitutto le decisioni della Corte – specifica l’assessore – non influiscono in alcun modo sul Bilancio del Comune e sul rispetto assoluto dei suoi equilibri. Ora non ci rimane che aspettare la delibera della Corte dei Conti in cui ci spiegheranno le motivazioni del rigetto. Leggere il dispositivo sinceramente ha spiazzato anche noi in quanto la nostra proposta di rimodulazione aveva già avuto parere favorevole da parte del responsabile finanziario del Comune, da parte del Collegio dei Revisori e, soprattutto, era stata formulata di concerto con il magistrato della Corte dei Conti che ci ha seguiti nell’istruttoria”. Secondo i beni informati, poi, sembrerebbe che la proposta di rimodulazione non sia stata rigettata nemmeno in maniera unanime.
“E chiaro che – aggiunge Gnagnarini – essendo, appunto, una proposta potevamo anche non presentarla ma lo abbiamo fatto perchè aveva, dalla sua, tutti pareri tecnici positivi da parte degli organi responsabili. Il Comune di Orvieto ha fatto sostanzialmente da apripista in quanto siamo stati il primo Comune in Italia ad applicare la nuova norma ( art. 2 c. 6 d.l. n. 78_2015) propopendo l’accorciamento del piano e dunque, la stessa Corte dei Conti, dovrà legiferare e stabilire principi che varranno per tutti i Comuni d’Italia”.