Conferenza conclusiva dell’anno accademico 2023-24 organizzata dall’Istituto Storico Artistico Orvietano
L’Istituto Storico Artistico Orvietano annuncia l’ultima conferenza del ciclo accademico 2023-24, che si terrà martedì 28 maggio alle ore 17.30 presso la Sala Digipass, adiacente alla Biblioteca Comunale Luigi Fumi, in Piazza Febei 1. Questo evento rappresenta un momento significativo per l’Istituto, segnando la conclusione delle celebrazioni del Centenario Signorelliano dell’anno passato. La conferenza, intitolata “Dopo Signorelli. Il modello del Giudizio – XVI-XXI secolo”, sarà tenuta congiuntamente dal Presidente dell’Istituto, Raffaele Davanzo, e dalla Vice Presidente, Alessandra Cannistrà. Questa presentazione promette di essere un’analisi approfondita e affascinante delle influenze e delle evoluzioni artistiche legate al tema del Giudizio Universale dal XVI secolo ai giorni nostri.
Il programma della conferenza prevede un’ampia ricognizione storica, partendo dagli anni in cui Luca Signorelli lavorava alla cappella di San Brizio. Si porrà particolare attenzione a due significative opere umbre realizzate a cavallo del 1600: il Giudizio Universale di Ferraù Faenzone nel Duomo di Todi e quello di Cesare Sermei nella Basilica inferiore di San Francesco ad Assisi. Questi capolavori rappresentano un importante punto di riferimento per comprendere l’evoluzione del tema del Giudizio Universale nell’arte.
L’analisi si estenderà anche alla produzione europea contemporanea di Signorelli, in particolare quella delle Fiandre, sottolineando come l’artista italiano sia riuscito a creare una narrazione completa utilizzando l’intera superficie della Cappella di San Brizio. Uno degli aspetti più rivoluzionari dell’opera di Signorelli è la rappresentazione della catastrofe cosmica, un tema che va oltre la paura del Giudizio Finale per toccare le paure più profonde dell’essere umano.
La conferenza esplorerà inoltre come questo modello di rappresentazione del Giudizio si sia evoluto nel tempo, passando attraverso raffigurazioni romantiche ottocentesche fino a quelle contemporanee, come l’opera di Ricardo Cinalli nella controfacciata del Duomo di Terni. Questo lungo percorso storico-artistico permetterà di comprendere meglio come il tema del Giudizio Universale abbia continuato a ispirare gli artisti nel corso dei secoli, adattandosi ai cambiamenti culturali e spirituali delle diverse epoche.