Mercoledì 18 ottobre 2023, alle ore 17, la sede DigiPASS di Orvieto (presso la Nuova Biblioteca Pubblica Luigi Fumi, in piazza Febei) accoglierà una interessante conferenza dell’Arch. Raffele Davanzo: “ALEXANDRE GUSTAVE EIFFEL – Le opere incredibili e i segreti della Tour Eiffel dell’Ingegnere Architetto”, promossa da Unitre Orvieto per ricordare Eiffel nel centenario dalla morte. Si tratta di un’imperdibile occasione per scoprire una fra le massime personalità d’Europa, vissuta a cavallo fra XIX e XX secolo, capace di lasciare un segno indelebile nella storia grazie alla sua geniale inventiva. L’iniziativa ha ottenuto il plauso dell’Ambasciata di Francia in Italia, attraverso la concessione del patrocinio da parte dell’Institut Français Italia. Il presidente M° Riccardo Cambri e l’intero Consiglio Direttivo Unitre ringraziano il Centro Studi Città di Orvieto, nella persona della Presidente Dott.ssa Liliana Grasso, per la preziosa ospitalità presso la sede DigiPASS.
Dalla metà del XVIII secolo si affinarono i sistemi di produzione dell’acciaio, in quanto la quantità di carbonio nella lega diminuì drasticamente grazie all’uso del carbon coke che permetteva di raggiungere temperature altissime. L’acciaio così prodotto era capace di assorbire grandi sollecitazioni di trazione e compressione, e fu immediato il suo utilizzo specialmente per le opere pubbliche come ponti, dighe, chiuse, gasometri, serbatoi, mercati coperti, e infine per quelle legate alla celebrazione del progresso umano, come il Palazzo di Cristallo eretto a Londra in occasione dell’Esposizione Universale del 1859. Per le costruzioni di questo tipo abbiamo una lunga lista di opere di Gustave Eiffel: ma quella che meglio conosciamo e apprezziamo, la Torre di Parigi che porta il suo nome, rappresentò allora qualcosa di ultra-moderno: come forma pura, ostensione di se stessa senza alcuna funzione. Se non quella, simbolica, di struttura di irradiazione di energia terrestre e umana: e non a caso la Torre ospitò le installazioni della nuova invenzione di Guglielmo Marconi. (Raffaele Davanzo)