Quattro location, il Teatro Mancinelli per le proiezioni, la Nuova Biblioteca Pubblica “Luigi Fumi” per gli ascolti guidati dedicati alla discografia di Franco Battiato, il San Giovenale per il closing party e Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, per l’allestimento che porta in mostra le 15 opere finaliste del contest d’illustrazione a tema “L’invisibile” lanciato nei mesi scorsi. Tre le categorie di gara: Nazionali, Internazionali e Animazioni. Sei anteprime nazionali e una mondiale.
CORTOMETRAGGI IN GARA E GIURIA
Il tradizionale countdown in bianco e nero che scandisce l’inizio delle pellicole si colora di sfumature e si moltiplica per 28. Tanti, infatti, sono i titoli proposti dall’edizione 2022 di Orvieto Cinema Fest, festival internazionale di cortometraggi, fertile terreno di sperimentazione – la prima interamente Made in Umbria – che, in mezzo a tante manifestazioni, non rinuncia alla qualità. A completare il programma, la presenza di professionisti del settore che, con il loro contributo, arricchiscono il progetto reso possibile grazie alla collaborazione di decine di volontari.
Alla guida del team restano Sara Carpinelli e Stefania Fausto, rispettivamente direttrice amministrativa e direttrice artistica di un festival cinematografico che, fin dal 2018, si è mostrato attento alla pluralità dei linguaggi e all’attualità. Inoltre, le due co-fondatrici, sono affiancate nell’organizzazione da Valentina Dalmonte e Francesca Bonfanti, consolidando maggiormente la vocazione femminile del festival. Obiettivo, valorizzare la forma di espressione artistica del film breve prestando attenzione alle voci registiche emergenti. E farlo proprio sulla Rupe, nella “città alta e strana” che, anche a distanza di chilometri, rappresenta le radici da difendere e promuovere, contribuendo a far conoscere il suo patrimonio storico, artistico e culturale.
L’artwork di quest’anno porta la firma di Emiliano Ponzi ed è un’ideale celebrazionedelle edizioni passate e di quelle future. Un’opera in cui le luci della ribalta sono puntate su una figura che rappresenta quello che è lo spirito stesso del festival: un appuntamento giovane, amante della bellezza e del suo potere trasformativo, ma anche un po’ punk nello spirito e nella voglia di mantenere la sua identità.
Alla giuria presieduta da Stefano Cipani e composta da Beatrice Baldacci, Benedetta Pini e Anna Pennella, giurata SNCCI, il compito di decretare i corti vincitori. Riconfermato anche il premio MyMovies, che da anni porta avanti una proficua collaborazione con il festival. Quanto ai corti internazionali selezionati con attenzione ai diversi linguaggi, compreso quello dell’animazione, saranno in concorso “Belle River” (USA), “Continuity of Parks” (Russia), “Egúngún (Masquerade)” (Nigeria), “Heartbeat” (Svizzera), Long Line of Ladies (USA), “Memoir of a Veering Storm” (Grecia), “On Xerxes’ Throne (Grecia), “Takanakuy” (Brasile), “Three Grains of Salt” (Francia), “Warsha” (Libano), “When the swallows fly away” (Belgio), “Wild is the Spring” (USA), “Bardo” (Irlanda), “L’Enfant et l’Oie” (Francia), “L’Amour en plan” (Francia), “More than I want to remember” (Francia), “Sierra” (Estonia).
Dall’Italia, invece, arrivano “Acqua che scorre non porta veleno” di Letizia Zatti, “Faccia di cuscino” di Saverio Cappiello, e ancora “L’avversario” di Federico Russotto, “La stanza lucida” di Chiara Caterina, “Ofelia” di Pierfrancesco Bigazzi, “Pianura innocente” di Francesco Bolognesi e Michele Cardano, “Tria. Del sentimento del tradire” di Giulia Grandinetti. E poi le co-produzioni, “Creatura” (Italia, Francia) di Giada Bossi, “Puiet” (Italia, USA, Romania) di Lorenzo Fabbro e Bronte Stahl, “Trumpets in the sky” (Palestina, Libano, Francia, Belgio, 2022), “Garrano” (Portogallo, Lituania). Per l’edizione 2022 salgono a sette le anteprime nazionali (Egùnrgùn; Heartbeat; Long Line of Ladies; Takanakuy; Three Grains of Salt; Wild is the Spring) di cui una (Continuity of Parks) è anche mondiale. Il corto della giovane regista russa Zhenia Kazankina sarà presentato per la prima volta a Orvieto, dopo essersi già conquistato la selezione in due festival qualificanti agli Oscar, Nashville e Tirana.
PROGRAMMA
Programma alla mano, si inizia martedì 20 settembre, alle 18:00, a Palazzo Coelli con il vernissage di inaugurazione della mostra delle opere finaliste del contest di illustrazioni, il reading a cura dell’Associazione Lettori Portali e la premiazione del vincitore del contest “Climate Change?Claim the Change!” in collaborazione con l’organizzazione non governativa Acra e promosso dall’Istituto Buddista Italiano.
Mercoledì 21 settembre al via alle 21:00 al Teatro Mancinelli la prima serata di proiezioni dei cortometraggi che andranno avanti anche nelle serate di giovedì 22, venerdì 23 e sabato 24 settembre).
In quest’ultima data si inizia alle 18:30 per arrivare al termine degli slot alla cerimonia di premiazione attesa per le 20:30 e alle 22:30 al Closing Party gratuito a San Giovenale con dj set di Bruno Bellissimo.
OCF gode del patrocinio di Commissione Europea, Regione Umbria, Comune di Orvieto, Camera di Commercio dell’Umbria e Umbria Film Commission. Oltre a diritti umani, sociali, ambientali e di genere, la questione ambientale è uno dei temi principali del festival, già a partire dalla seconda edizione, anno in cui “Cambiamento Climatico” è stato il tema di una sezione di corti ad hoc e della call for artists.
“Questa edizione – dicono Sara Carpinelli e Stefania Fausto – vuole essere quella della maturità, testimoniata dalla sempre maggiore partecipazione dei concorrenti e dell’apprezzamento che giunge da più parti. È con grande soddisfazione che prendiamo atto dell’attenzione riservata ad OFC da parte di istituzioni e sponsor privati. Tanto da far parte da quest’anno dell’Associazione Festival Italiani di Cinema e da aver ricevuto un contribuito anche dal Ministero della Cultura. In tempi fragili come quelli che stiamo vivendo, la valenza internazionale del festival è anche un contributo alla conoscenza.
E al dialogo di storie e culture diverse dalle nostre, da condividere sempre con maggiore intensità. Alla base non c’è l’idea di un femminile necessariamente da premiare in quanto tale, ma la consapevolezza che se il cinema è un linguaggio che si muove oltre i generi, non altrettanto fa la società. Vorremmo rilanciare con vigore una pratica che, dopo questi due anni incerti di pandemia, si sta ancor più smarrendo: la necessità di tornare nelle sale cinematografiche, dove le immagini sul grande schermo ci sovrastano e permettono una fruizione più immersiva”.
Per ulteriori informazioni:
www.orvietocinemafest.com
Link per prenotarsi per le serate del 21,22,23 e 24 settembre al Teatro Mancinelli:
https://prenotaunposto.it/orvietocinemafest/