Mercoledì 6 Febbraio 2019, alle ore 17, la Sede Unitre di Palazzo Simoncelli ospiterà un’avvincente conferenza di Storia dell’Arte, fortemente auspicata dal Presidente Riccardo Cambri, inserita nel ciclo “Unitre International” e quindi in lingua italiana con traduzione simultanea in lingua inglese. Giordano Conticelli, giovane orvietano e talentuoso dottorando in Storia dell’Arte presso l’Università di Washington in Seattle (USA), tratterà de “Il Martirio infernale – Un viaggio da Caravaggio a Signorelli”. Ingresso libero sino ad esaurimento posti, come da tradizione Unitre.
Di Michelangelo Merisi da Caravaggio si conosce ormai molto. Noto è il suo carattere burrascoso che lo ha visto protagonista di molte vicende di cronaca della Roma a cavallo fra il sedicesimo ed il diciassettesimo secolo. Risse, debiti, schiamazzi ed episodi di violenza, tra cui il celebre omicidio di Ranuccio Tommasoni da Terni, dipingono un artista dal profilo tenebroso, spesso accusato dai suoi detrattori di dipingere “senza scienza alcuna della pittura”. Eppure, come la recente letteratura ha dimostrato, il pittore lombardo si dimostra colto, ambizioso ed in grado di assimilare gli stimoli provenienti non soltanto dalle rumorose vie dell’Urbe ma anche dai suoi gruppi religiosi, dai palazzi della nobiltà e dalle loro collezioni d’antichità. Le opere di Caravaggio sono ricche di citazioni di opere del passato e del presente a lui contemporaneo.
Il momento cruciale nella carriera del pittore è senza dubbio la decorazione della Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi, la sua prima commissione pubblica, quella in cui il pittore intende dimostrare la sua immensa e rivoluzionaria abilità pittorica. Caravaggio, come è stato ampiamente dimostrato, si rivolge ai grandi maestri del passato, da Michelangelo a Tiziano, da Leonardo a Raffaello, in una galleria di citazioni che rende le celebri tele una summa della sua poetica. Eppure, non è stato ancora ampiamente analizzato un punto centrale nella composizione dei dipinti: quella che potrebbe essere a tutti gli effetti considerata come una palese citazione degli affreschi che Luca Signorelli ha lasciato nella Cappella di San Brizio, un omaggio al grande artista di Cortona che ha anticipato alcuni modelli iconografici che poi torneranno celebri proprio grazie a Caravaggio. La violenza dell’Inferno orvietano riecheggia nel “Martirio di San Matteo”, dove il Merisi, che si ritrae nella tela, rivolge deferente il suo saluto a Signorelli, l’artista che, secondo Giorgio Vasari, “mostrò il modo dell’usare le fatiche ne gli ignudi, e quegli con gran difficultà e bonissimo modo mostrò potersi far parer vivi”.
Giordano Conticelli è attualmente uno studente Ph.D. in Storia dell’Arte presso la University of Washington di Seattle, negli Stati Uniti d’America, con un progetto di ricerca che mira ad analizzare i rapporti tra Piero della Francesca e Luca Signorelli. Presso questa università americana insegna regolarmente corsi di storia dell’arte rinascimentale tra cui “Leonardo and the Renaissance Imagination” e “Rome throughout Art History, History and Literature”. Prima di conseguire un Master in Gestione Museale, Giordano ha ottenuto la sua Laurea Specialistica in Economia e Gestione dei Beni Culturali presso la Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con una tesi sul complesso rapporto tra opera d’arte e il suo contesto. Ha ricevuto la sua Laurea Triennale in Storia dell’Arte presso la Università La Sapienza dove ha concentrato la sua ricerca sull’analisi del Nuovo Reliquiario del Corporale di Orvieto e sull’importanza delle attuali tecniche artistiche depositarie della gloriosa oreficeria trecentesca. Giordano ha lavorato come assistente alla ricerca e al coordinamento presso Eight Art Project durante la realizzazione della mostra Trame che si è tenuta presso La Triennale di Milano nell’autunno del 2014. Nello stesso periodo ha collaborato con alcune testate online tra cui Exibart per cui ha scritto articoli su mostre d’arte e di design.