di Massimo Gnagnarini
Alle prossime elezioni comunali si contrapporranno due idee diverse di sviluppo del centro storico di Orvieto. Una consiste nell’unificare sotto un determinato soggetto imprenditoriale la gestione dei principali asset patrimoniali e culturali produttivi quali il Palazzo dei Congressi, il Pozzo di San Patrizio, il Palazzo dei Sette, La Biblioteca, la Torre del Moro, ecc.. da affidare a una sorta di SuperTEMA controllata dal Comune e che attualmente gestisce il Teatro Mancinelli.
L’altra consiste nel disegnare una nuova mappa della messa a reddito del patrimonio pubblico cittadino definendone gli obiettivi strategici, riqualificando il personale comunale per la gestione diretta di una parte di esso e lasciando al mercato, attraverso l’esperimento di gare pubbliche, la gestione della parte restante. Dico subito che a me piace la seconda e che l’altra, oltre che infrangere le normative, comporterebbe una sorta di esproprio pericoloso delle funzioni stesse affidate al Comune dall’ordinamento vigente considerando che il valore complessivo di tale operazione ammonterebbe a oltre la metà di tutte le entrate proprie dell’Ente. Eppure già nel corso di questa consigliatura si sono formate alleanze trasversali a sostegno di SuperTEMA dove il PD si è ritrovato spesso a condividere le posizioni espresse dai principali gruppi di opposizione e quelli di alcuni membri del Cda della Tema e dei rappresentanti sindacali di tale Associazione in aperto contrasto con l’Amministrazione Germani che, circa il riaffidamento diretto della gestione del Teatro Mancielli, com’è noto ha tenuto una lineare e irreprensibile linea legalitaria con l’esperimento della gara pubblica.
Clamoroso poi il concorso del PD nella bocciatura, lo scorso anno, del primo bando per l’affidamento del Palazzo dei congressi che, al di là dei rilievi avanzati, di fatto ha voluto così preservare intatta l’opzione cosiddetta SuperTEMA.
In questi giorni i gruppi consigliari di opposizione si sono dati un gran da fare per impallinare i nuovi bandi per la vendita dell’ex ospedale nonché di quello per la gestione del Palazzo dei congressi in questo ultimo caso addirittura ricorrendo alla Corte dei Conti prefigurando un possibile danno erariale. A parte la sciocchezza di investire la Corte dei Conti che come è noto non rilascia pareri preventivi, anche questa azione pare improntata a impedire ogni progresso reale demandando alla futura e irrealizzabile opzione SuperTEMA ogni soluzione.
In conclusione il dibattito sull’idea futura di città e sulle diverse opzioni andrebbe svolto al più presto con mente lucida, senza infingimenti o sottintesi, perchè se la materia è fin troppo chiara agli stockolder economici e ai soliti personaggi noti, una volta entrati in piena campagna elettorale la ragione spesso lascia il posto all’emotività e all’improvvisazione e i cittadini non potranno incidere per nulla.
Orvieto non può e non deve permetterselo ! Sia dunque l’Amministrazione Germani ad aprire un dibattito pubblico aperto e costruttivo adesso !