Riceviamo la nota ch segue dall’Unione sindacale di base dei dipendenti pubblici a proposito di un mio articolo in cui do notizia di un fatto: l’ispezione ministeriale effettuata presso il Comune di Orvieto rileva che sono stati erogati ai dipendenti dal 2010 al 2015 1milione e 500mila euro che a parere degli ispettori non erano dovuti. L’estensore della nota mi affibbia uno stato d’animo nei confronti dei dipendenti comunali che non mi appartiene. Alcune proposizioni contestate a me sono nella relazione ufficiale dell’assessore Gnagnarini sul personale. Ma rimango dell’idea, mia, che una voce come “indennità di video” a una pletora di dipendenti comunali che ovviamente lavorano con il computer mi sembra “curiosa”, a meno di casi del tutto particolari di mansione, due o tre persone.
Quello che a noi interessa è che il Ministero ha ritenuto che quei compensi non fossero dovuti, che ci sono eventuali responsabilità politiche e amministrative, che la Corte dei Conti, se accettasse le tesi del ministero, vorrà quei soldi indietro. Ma poiché la realtà ha diversi punti di vista, ringraziamo la FEDERAZIONE REGIONALE USB P.I. per averci permesso di conoscere il suo, che ci è utile e che offriamo volentieri ai lettori. Preciso, inoltre, che non sono più il direttore di Orvietosi della cui redazione, ovviamente, continuo però a farne parte in qualità di editorialista. (Dante Freddi)
Segue nota FEDERAZIONE REGIONALE USB P.I
Il Direttore Dante Freddi, commentando sul giornale on line Orvietosi l’esito dell’ispezione ministeriale al Comune di Orvieto, sceglie la strada più allettante per un giornalista e come nell’arena, scatena i leoni dei luoghi comuni contro i dipendenti pubblici, rei di aver visto integrato con pochi euro il loro stipendio.
Chi non vorrebbe sbranare un impiegato pubblico! Peccato che sia come sparare sulla Croce Rossa!
In questo vediamo una duplice caduta di stile da parte del Direttore: si scaglia contro un nemico debole, il lavoratore degli Enti locali con lo scopo di effettuare una lode implicita all’Assessore Gnagnarini, che addirittura aveva previsto le irregolarità sancite dal MEF, partendo dalla tesi della spesa pro capite per i 19 Comuni più popolosi dell’Umbria.
Possibile che c’è chi spende 100 e chi spende 400? Questa era la domanda. Riteniamo sarebbe il caso di verificare anche e soprattutto i servizi erogati e quelli esternalizzati, il patrimonio pubblico esistente e tanti altri parametri per creare una base comparabile, prima di effettuare proclami, arrivando magari ad un risultato sicuramente diverso da quello utile alla tesi di Gnagnarini e di Freddi.
Ci sentiamo di dover dare una corretta informazione ai cittadini orvietani che, leggendo l’articolo si
saranno certamente sentiti “derubati” di un milione e mezzo di euro, con la premessa che la relazione del MEF è ancora in fase di analisi da parte dell’Amministrazione e dei Sindacati da cui ne deriva la difficoltà di scrivere cifre precise.
Alcuni numeri però su cui si può fare chiarezza e dare un ordine di grandezza corretto in risposta
all’articolo esistono e sono i seguenti:
1.”Le progressioni orizzontali consentite ad una percentuale abnorme di dipendenti nel periodo 2005-2014”: Le progressioni oggetto di verifica sono quelle del 2010, anno in cui è stato bloccato il contratto e il numero “abnorme” è di 24 su 179 dipendenti presenti del 2010. (quindi per chi vorrà esercitarsi nelle divisioni, anche se è operazione approssimativa, dovrà dividere per 179 e non 156);
- 2. La “curiosa” voce dell’indennità di rischio è riconosciuta dal contratto e per chi la percepiva, su diretta indicazione del proprio Dirigente, ammontava ad €30/mese LORDE, mentre quella per “chi lavora con la motosega e il decespugliatore” era di € 60/mese LORDE, anch’essa contestata.
- “La distribuzione generosa del fondo per il salario accessorio ogni anno” è stata la seguente:
anno 2010: € 253,19- € 337,59
anno 2011: € 438,27 – € 584,60
anno 2012: € 524,70 – € 699,60
anno 2013: € 175,18 – € 234,12
anno 2015: bloccata
anno 2016: bloccata
Le cifre sono da intendersi annue per persona e LORDE (da togliere quindi circa il 33%) da un minimo per la categoria B ad un massimo per la categoria D.
Questi sono i numeri al momento inconfutabili. Il resto solo demagogia e proclami.
A chi giova continuare a mettere i cittadini contro i lavoratori pubblici del Comune di Orvieto?
Abbiamo chiesto un incontro politico urgente all’Amministrazione per approfondire il profilo di questa situazione. Auspichiamo un pronto riscontro.