Riceviamo da #SAVEORVIETO e pubblichiamo.
Dopo la Marcia del rispetto e della bellezza organizzata ad Orvieto dal comitato civico #SAVEORVIETO per chiedere la chiusura della discarica Le Crete e la bonifica di un’area inquinata da mercurio, cittadini, istituzioni e rappresentanze politiche hanno indetto una conferenza stampa che si terrà alla Sala Stampa della Camera dei deputati giovedì 9 giugno alle ore 14,30.
Ad Orvieto, in piena zona di produzione del vino DOC, insiste una discarica di proprietà SAO-Acea per la quale è in corso la richiesta di ampliamento e di utilizzazione di una nuova area. La stessa area è zona di produzione dell’olio extravergine d’oliva.
Tale discarica è realizzata attualmente in due calanchi. Il primo è esaurito, il secondo è in via di esaurimento e SAO-ACEA ha chiesto la possibilità di ampliamento. La richiesta di utilizzo di un terzo calanco ha invece il parere negativo da parte della sovrintendenza. Cittadini e istituzioni locali (Comuni) si oppongono all’ampliamento anche perché la legislazione Europea prevede che entro il 2020 l’utilizzo delle discariche debba concludersi.
Il Governo regionale non si è invece ancora espresso con chiarezza sulla vicenda. La richiesta di ampliamento prevede che la discarica possa restare attiva sino al 2035. La discarica ha anche la possibilità di ospitare rifiuti speciali nella misura del 10% della sua capienza residua.
La zona su cui insiste la discarica è prossima al corso del fiume Paglia. Recentemente, a seguito di studi realizzati dall’Università di Firenze dipartimento di scienze della terra e analisi dell’ARPA regionale, si è riscontrata nel fiume una importante presenza di Mercurio che ha compromesso la fauna ittica. Il sindaco della città di Orvieto ha emesso un’ordinanza per vietare la pesca ad uso alimentare nel Fiume.
Gli studi scientifici parlano di una zona compromessa con forti quantitativi di metilmercurio contenuti nelle acque e nei sedimenti del Fiume Paglia e Tevere. Gli stessi studi confermano la presenza di mercurio che sfocia nel mare Tirreno causando la contaminazione di 400 chilometri quadrati di costa. La presenza di mercurio è determinata dalle ex cave di Cinabro dell’Amiata, attive sino alla fine degli anni ’80. Si tratta della terza miniera per importanza europea che contribuisce all’inquinamento del territorio. Nell’area dell’Amiata sono in corso le prime opere di bonifica, nessun progetto di bonifica è attualmente immaginato per il territorio dell’orvietano e per quello della bassa valle del Tevere.
Immaginare un ampliamento della discarica in un’area già compromessa a livello ambientale aggiunge rischi di inquinamento a quelli già esistenti. Il principio di precauzione, la tutela del territorio, la salute pubblica, dovrebbero prevalere sugli interventi antropici. In prossimità della discarica, a 35 km dalle cave, nel tratto Paglia Orvietano, risulta dagli studi scientifici universitari un’alta percentuale di mercurio. Solitamente la quantità di mercurio dovrebbe decrescere con l’aumentare della distanza dalla cava. Gli studi evidenziano invece una differente modalità di metilazione del mercurio nel tratto del fiume Paglia in prossimità di Orvieto. Sono elementi, questi, che meritano ulteriori analisi e approfondimenti.
La Conferenza stampa, che vedrà la partecipazione trasversale di rappresentanze politiche, esponenti di governo, associazioni ambientaliste, mondo scientifico ed accademico, ha lo scopo di accendere i riflettori su una realtà la cui vocazione turistica, ambientale, artigianale, artistica, culturale e di produzione agricola, rischia di essere ulteriormente compromessa da improvvide scelte.
Primo obiettivo è quello di evitare l’ampliamento della discarica e giungere alla sua chiusura entro il 2020 così come definito dall’Unione Europea. Il secondo è quello di attivare procedure locali, nazionali ed europee per procedere alla bonifica dell’area inquinata da mercurio che é la stessa su cui sorge la discarica le Crete.
Alla conferenza stampa sono stati invitati anche i membri della Commissione Ambiente e quelli della Commissione d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti.