di Giordano Sugaroni
Nella fresca e limpida mattinata domenicale, la Sezione Avis “Maria Rosaria Mazzera” di Acquapendente celebra l’Edizione 2015 della propria personalissima festa. Seppur impegnato per le cerimonie religiose patronali presso la Frazione di Torre Alfina, il Parroco Don Enrico Castauro saluta brevemente verso le ore 11.00 presso la Basilica Concattedrale del Santo Sepolcro gli avisini locali accorsi numerosi per celebrare nell’ambito di apposita cerimonia religiosa Mauro Sugaroni, Maria Rosaria Mazzera, Ilio Prudenzi, Evelyn Moreiro, Roberta Bataloni, donatori deceduti da alcuni anni. “Le mie congratulazioni al Presidente Emilio Bandiera che ha organizzato questo stupendo evento. Agli ospiti d’onore quali il Presidente regionale Fulvio Vicerè ed il Segretario Mauro Marinelli. A chi come il Presidente Aido Enzo Rappoli ha dato assieme ai donatori volontari fattiva collaborazione alla realizzazione del tutto. Ed alle consorelle provenienti dai Comuni limitrofi. In questa stupenda mattinata ritengo opportuno far celebrare la Santa Messa al mio collaboratore Don Cirillo. Da venticinque anni anche donatore”.”Da quando sono venuto ad Acquapendente”, sottolinea Don Cirillo nella propria omelia, “la Sezione Avis mi ha immediatamente coinvolto nelle proprie iniziative. E io sono stato felicissimo. Non a caso, il Cristo Redentore è stato il primo donatore della storia. Nello scoprire la bellezza di stare insieme a loro, ho capito quanto sia importante “aprirsi” verso questa Sezione. Ed avvicinarmi ancora di più alla figura del Cristo che ci dona la vita. Come noi donando il nostro sangue portiamo gioia e sorriso a tutti gli ammalati. Scoprendo la serenità con cui questa Associazione realizza la propria missione, non posso che invitare tutti gli aquesiani ad avvicinarsi a questo atto coraggioso, che cambia la vita alla ricerca della perfezione nell’amore verso gli altri. Passo importante verso la Patria Celeste e l’Amore Supremo. Spetta a Letizia Pallotta leggere la Preghiera del Donatore scritta da Sua Santità Giovanni Paolo XXIII° “O Gesù Salvatore: che hai detto “Tutto ciò che avete fatto a uno dei più piccoli tre i miei fratelli, l’avete fatto a me”, guarda propizio all’offerta, che Ti facciamo. Le angosce dei sofferenti, Tuoi fratelli e nostri, ci spingono a dare un po’ del nostro sangue, perché ad essi ritorni il vigore della Vita; ma vogliamo che tale dono sia diretto a Te, che hai sparso il Tuo Sangue prezioso per Noi, Rendi, o Signore, la nostra vita feconda di bene per noi, per i nostri cari, per gli ammalati sostienici nel sacrificio, perché sia sempre generoso, umile e silenzioso. Fa che con fede sappiamo scoprire il Tuo volto nei miseri per prontamente soccorrerli, ispira e guida le nostre azioni con la pura fiamma della carità, affinchè esse, compiute in unione con Te, raggiungano la perfezione , e siano sempre gradite al Padre celeste. Così sia”. Prima dell’ appunto conviviale finale, autorità religiose e militari si recano presso il monumento del Donatore e presso il Monumento dei Caduti delle Guerre per consegnare due magnifiche corone. Momenti di preghiera e inno nazionale suonato dalla trombe dei rappresentanti della locale banda musicale “Aria di Festa” si alternano meravigliosamente.