Non è da imputare alla Regione Umbria, ma ad una drastica riduzione del finanziamento da parte del Governo, il taglio di risorse destinate al progetto “Family Help”: la precisazione arriva dalla vicepresidente della Regione Umbria, con delega al Welfare, Carla Casciari, in seguito alla divulgazione di notizie che attribuivano proprio alla Regione, il dimezzamento dei fondi a disposizione del progetto regionale che permette alle famiglie, anche unipersonali, con a carico minori, disabili e anziani, di usufruire di un contributo per l’acquisto di buoni lavoro ‘Inps’, da utilizzare per prestazioni, servizi di cura e sostegno educativo, erogati da soggetti opportunamente formati e iscritti in un elenco regionale. Ha diritto al contributo, la cui entità corrisponde al valore di 100 buoni lavoro ‘Inps’ del valore di 10 euro lorde orarie, chi è titolare di un contratto di lavoro, o lavoratore atipico o autonomo, oppure è iscritto ad un corso di formazione per l’inserimento lavorativo o di qualificazione professionale e con un reddito ‘Isee’ compreso fra 0 e 23 mila euro. In relazione all’uso dei buoni è stato approvato con l’Istituto un Protocollo d’intesa.
“La Regione Umbria non ha tagliato nessun fondo, – ha spiegato la vicepresidente – ma occorre precisare che, nell’ambito dell’Intesa di conciliazione 2012, le risorse messe a disposizione dal Ministero e dal Dipartimento per le pari opportunità alla Regione Umbria ammontano a 246 mila euro, circa la metà di quanto era stato trasferito con l’intesa precedente grazie alla quale, dal Governo alla Regione, sono arrivati 601 mila euro che hanno permesso di finanziare con 500 mila euro il ‘Progetto Family Help’ e, grazie agli altri 101 mila euro, è stata avviata la sperimentazione dei nidi familiari”.
“Malgrado l’esiguità dei fondi messi a disposizione dal Ministero – ha detto la vicepresidente Casciari – la Giunta regionale ha scelto di garantire la continuità del progetto Family Help anche con l’Intesa 2012, puntando ad ottimizzare le minori risorse e destinandole quindi totalmente ai Comuni per la concessione di contributi alle famiglie attraverso la distribuzione di buoni ‘Inps’. Inoltre, considerando gli effetti positivi conseguiti dal progetto nell’anno precedente, la Giunta regionale ha stabilito di ampliare il numero degli ‘helper’ attraverso lo scorrimento della graduatoria regionale e garantire così, una più ampia risposta territoriale alle famiglie che richiedono, sempre più frequentemente, servizi per la conciliazione dei tempi tra lavoro e attività di cura”.
Concludendo la vicepresidente, ha ricordato che il nuovo avviso per usufruire degli aiuti, è già stato pubblicato. “Le famiglie o le persone che vorranno ricorrere ai servizi dei family helper, – spiega la vicepresidente – solo se in possesso dei requisiti richiesti, potranno presentare domanda al Comune di residenza. Il monitoraggio dei dati raccolti alla scadenza dei precedenti avvisi, e ora in fase di aggiornamento – ha concluso la vicepresidente – confermano un trend positivo dell’attuazione del progetto, considerate anche le nuove opportunità per le famiglie di presentare le domande”.
“Infine – sottolinea Casciari -, ci teniamo a precisare che la Regione, in collaborazione con l’Inps regionale, attua un monitoraggio costante sull’attuazione della misura ed effettuerà anche una verifica attraverso questionari proposti alle famiglie e agli stessi ‘helper’ per valutare l’impatto della misura sul territorio. Tra gli obiettivi finali c’è anche quello di mettere le famiglie in condizione di non favorire il lavoro in nero facendo così, anche ingrandire un mercato sommerso”