Come era l’Umbria negli anni Cinquanta? A fornirne l’immagine dall’alto, offrendo anche la possibilità di conoscere le sue trasformazioni successive, è il portale regionale “UmbriaGeo”, che – grazie ad un accordo tra la Regione Umbria e l’Istituto Geografico Militare – pubblica ora una ortofoto digitale storica risalente agli anni 1954-1955 dell’intero territorio regionale. Nell’areofototeca del portale (www.umbriageo.regione.umbria.it) realizzato dal Sistema informativo per l’ambiente e territorio per l’informazione geografica e la diffusione dell’archivio unico regionale dei dati geografici, ambientali e territoriali, sono infatti disponibili le fotografie aeree, corrette e georeferenziate e dunque con gli stessi requisiti metrici di una cartografia, realizzate durante i voli a intera copertura regionale a metà degli anni Cinquanta. “Immagini eccezionali e particolarmente significative per leggere l’organizzazione degli insediamenti, delle infrastrutture, della maglia territoriale storica dell’Umbria di quegli anni – commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Silvano Rometti – La popolazione risultava ancora contenuta entro le perimetrazioni che negli anni successivi divennero ‘confini perduti’. Dai documenti fotografici pubblicati – aggiunge – è possibile leggere il mutamento del tessuto agricolo e poderale, l’espansione urbana, il corso dei fiumi ricchi d’acqua che si è andato modificando nel tempo, lo sviluppo lineare urbano lungo le vie di comunicazione, un utilizzo del suolo profondamente trasformato”.
“Le innovative tecnologie che la Regione pubblica nel portale tematico istituzionale – dice ancora Rometti – consentono l’analisi e il confronto tra l’Umbria degli anni ‘50 e quella di oggi. È infatti possibile effettuare la lettura delle trasformazioni territoriali e paesaggistiche, mettendo a confronto il territorio regionale attraverso immagini risalenti a diverse epoche: 1954-55, 1997, 2000, 2005, 2008 e 2011”.
“Dal raffronto temporale delle immagini – sottolinea Ambra Ciarapica, dirigente del Servizio informativo informatico geografico, ambientale e territoriale – emerge una regione profondamente trasformata: quelle che oggi sono periferie urbane prima erano campi coltivati. C’erano alberi, i contadini avevano tracciato stradine, sentieri, l’acqua piovana li attraversava secondo certe pendenze, c’erano case coloniche, stalle, magazzini, i boschi erano contenuti dalla coltivazione dei campi. Anche quando quel terreno agricolo diventa edificabile, si trasforma in periferia ed acquisisce i valori sociali urbani, qualcosa della precedente organizzazione rurale comunque rimane ed è leggibile ed interpretabile attraverso la cartografia e le immagini storiche”.