Il Consiglio ha approvato (15 favorevoli, 1 contrario: Tonelli, 1 astenuto: Stopponi) il nuovo Regolamento comunale di Igiene Urbana che anticipa il regolamento sulla gestione unitaria del servizio dell’Ati e consente di attivare gli strumenti di controllo e repressione dei comportamenti non corretti di isolati cittadini; argomento illustrato dal sindaco Antonio Concina e dal responsabile del Settore Ambiente Ing. Roberto Sacco.
Con il nuovo regolamento (redatto in base alla vigente normativa nazionale in materia ambientale e a quella regionale per la gestione integrata dei rifiuti e la bonifica delle aree inquinate che demanda ai piani di Ambito degli Ati l’organizzazione, la gestione e la regolamentazione delle attività connesse al ciclo unico dei rifiuti), si passa dal “regolamento di prossimità” alla modalità prevista dal regolamento tipo dell’Ati che prevede la raccolta intensiva “porta a porta”.
In attesa della gestione unitaria del servizio da parte dell’Ati, infatti, resta in capo ai Comuni la gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento in regime di privativa; attività nell’ambito della quale i Comuni concorrono anche a disciplinare la gestione dei rifiuti urbani con appositi regolamenti in coerenza con i Piani d’Ambito adottati.
In linea generale, la finalità dello strumento regolamentare dei servizi pubblici di igiene urbana e di carattere ambientale, è quella di migliorare l’efficienza dei servizi legati all’ambiente e alla raccolta dei rifiuti in funzione del raggiungimento dei maggiori risultati possibili nel recupero e nel riciclaggio, del decoro della città e del bene primario della salute dei cittadini; ed è finalizzata a recepire le attuali esigenze dell’ente e il rispetto degli obiettivi di raccolta differenziata a cui sono tenuti i Comuni.
Ai sensi della nuova Tares, infatti, maggiore è la differenziazione del rifiuto e minore sarà il costo in bolletta ciò in quanto per ogni tonnellata di rifiuto riciclato si ha un reddito che può partire dalle 50 euro in su, mentre lo stesso rifiuto, se non differenziato, finisce in discarica al costo di oltre 140 euro a tonnellata sui cittadini.
Il nuovo Regolamento di Igiene Urbana adottato dal Comune di Orvieto si compone di 38 articoli e include le modalità di raccolta e conferimento dei rifiuti nel territorio comunale adottate in ottemperanza alle indicazioni del Piano Regionale dei Rifiuti.
Quanto agli strumenti di controllo e repressione dei comportamenti non corretti l’art. 35 del regolamento “Controllo e Sanzioni” stabilisce che:
1. Il controllo dell’osservanza di quanto previsto nel regolamento è di competenza della vigilanza urbana, dei controllori ambientali qualora istituiti e di quanti espressamente indicati dall’Amministrazione Comunale salvo i controlli ambientali di competenza degli agenti provinciali.
2. Le violazioni a quanto previsto dal regolamento sono punite, ove non costituiscano reato e non siano sanzionate da leggi, decreti e regolamenti nazionali e/o regionali, con il pagamento di sanzioni amministrative.
3. La responsabilità dell’intero procedimento sanzionatorio è affidata al Corpo di Polizia Locale in linea prioritaria ed a tutte le forze, inclusi i controllori ambientali, che, a norma di legge, hanno facoltà di intervenire. Fatta salva l’applicazione delle sanzioni previste, il trasgressore è tenuto in ogni caso al ripristino dello stato dei luoghi anche procedendo alla rimozione, all’avvio al recupero e/o allo smaltimento dei rifiuti ed alle analisi qualitative per un eventuale processo di bonifica.
Il gettito proveniente dalle sanzioni va a beneficio del Comune.
IMPORTO delle SANZIONI
VIOLAZIONI SANZIONI (minimo – massimo) RIFERIMENTO ART. DEL REGOLAMENTO
mancato rispetto delle modalità di conferimento differenziato dei rifiuti € 25,00 / 150,00 (L.R. 11/09 art. 21 comma 4) Art. 7 comma 2 e seguenti
Conferimento di rifiuti speciali al servizio pubblico di raccolta rifiuti € 25,00 / 150,00 (L.R.11/09 art. 21 comma 4) Art. 7 comma 12
Conferimento di rifiuti speciali pericolosi al servizio pubblico di raccolta rifiuti € 600,00 / 6.000,00 Art. 7 comma 12
Abbandono e deposito incontrollato di rifiuti sul suolo e nel suolo – non ingombranti e non pericolosi € 25,00 / 150,00 (L.R.11/09 art. 21 comma 4) Art. 7 comma 7
Abbandono e deposito incontrollato di rifiuti sul suolo e nel suolo -ingombranti e non pericolosi € 300,00 / 3.000,00 (D.Lgs 152/06 art. 255) Art. 7 comma 7
Abbandono e deposito incontrollato dei rifiuti pericolosi sul suolo e nel suolo € 600,00 / 6.000,00 (D.Lgs 152/06 art. 255) Art. 7 comma 7
Mancata pulizia delle aree a seguito di carico scarico merci € 25,00 / 150,00 (L.R. 11/09 Art. 21 comma 4) Art. 7 comma 7
Lordamento di suolo pubblico da rifiuti derivanti da attività edilizie o che causano sollevamento di polveri € 25,00 / 150,00 (L.R. 11/09 art. 21 comma 4) Art. 7 comma 7
Deiezioni animali. Obbligo di rimozione € 200,00 / 500,00 (vigente regolamento Polizia Locale) Art. 29 comma 3
Mancata osservanza delle disposizioni generali in materia di raccolta rifiuti € 25,00 / 150,00 (L.R. 11/09 art. 21 comma 4) Art. 9 comma 1
Mancata pulizia delle aree occupate dagli esercizi pubblici € 25,00 / 150,00 (L.R. 11/09 art. 21 comma 4) Art. 28
Mancata pulizia delle aree occupate da spettacoli viaggianti € 25,00 / 150,00 (L.R. 11/09 art. 21 comma 4) Art. 28
Mancata pulizia delle aree occupate da pubbliche manifestazioni € 25,00 / 150,00 (L.R. 11/09 art. 21 comma 4) Art. 28
Cernita non autorizzata dei rifiuti conferiti al servizio pubblico € 25,00 / 150,00 (L.R. 11/09 art. 21 comma 4) Art. 7 comma 15
Per i rifiuti pericolosi, individuati da apposita normativa, nonché per le violazioni commesse da titolari di imprese o responsabili di enti è prevista la sanzione penale.
Fatta salva l’applicazione delle suddette sanzioni, eventuali oneri aggiuntivi per la corretta selezione o l’avvio a smaltimento/recupero dei rifiuti conferiti in difformità alle norme stabilite dal presente regolamento saranno addebitati al responsabile dell’errato conferimento.
Nel dibattito che ha preceduto la votazione i gruppi consiliari si sono così espressi:
Giuseppe Germani (PD): “il piano d’ambito doveva essere definito già da alcuni anni così da dare luogo a delle sinergie. In questo piano d’ambito rispetto ad altre realtà nazionali, manca il sistema della premialità con il quale il cittadino che meglio si comporta relativamente alla selezione, smaltimento e riutilizzo di alcune rifiuti, veda riconosciuto questo suo comportamento virtuoso. Nel momento in cui partiamo con questo schema una postilla per gli anni futuri da parte di chi vincerà la gara si potrebbe inserire. Non vedo se le materie prime prodotte all’interno dell’ambito possono essere ritrasformate all’interno dell’ambito stesso, favorendo la creazione di alcune attività. Altra osservazione riguarda la distribuzione dei sacchetti magari da avvenire in modo automatico tramite i supermercati, cosa che si potrebbe risolvere all’atto della nuova gara. Sulle sanzioni e la sistemazione delle aree destinate a nuove espansioni, per questa tipologia non è prevista la sanzione. E’ una svista? Quali tempi ci sono per la gara d’ambito? Ritengo, infine, che il piano d’ambito e chi lo gestirà dovrà essere parte attiva di sensibilizzazione per intercettare tematiche come l’amianto e/o i rifiuti lasciati sul territorio. Speriamo di avere presto un gestore unico che possa dare le sinergie necessarie”.
Marco Frizza (Gruppo Autonomo): “spesso il meglio è nemico del bene. C’è un proliferare di indifferenziato quindi il regolamento ha un punto di forza nelle sanzioni. La nostra riflessione deve però andare al di là. Ragionare cioè se il nostro sistema di Raccolta Differenziata così com’è funziona, da dei risultati sperati all’atto dell’avvio, e se necessario attivare un correttivo e un processo di educazione”.
Carlo Tonelli: “la cittadinanza si è anestetizzata dalla politica dei partiti. Il problema non è il regolamento che è un atto dovuto, ma solo l’occasione per discutere di altro. Il problema è capire se la raccolta differenziata va bene in altri ambiti, se va bene nel piano d’ambito approvato. Quindi avrei gradito che tali distinguo e precisazioni fossero stati fatti nel Consiglio Comunale in cui venne portato in approvazione, dove io solo ho votato contro. La situazione dei rifiuti in Umbria è una grande preoccupazione: non si possono costruire nuove discariche, altre andranno ad esaurimento e va fatto un nuovo piano regionale dei rifiuti. L’Umbria finché esisterà deve dare un segnale verso la gestione dei beni comuni (acqua in primis). Se vogliamo affidare una gestione efficiente del sistema e dare lunga vita agli impianti c’è solo la possibilità della gestione totalmente pubblica dei beni e delle proprietà pubbliche”.
Maria Cecilia Stopponi (PRC): “sul regolamento c’e da dire poco perché rispecchia le linee di piano d’ambito dei rifiuti, però si deve ragionare sulla funzionalità della Raccolta Differenziata nella città. Al di là delle statistiche, infatti, questa presenta altri tipi di criticità: problemi evidenziati ma non ancora corretti perché mancherebbero le risorse finanziarie per modificare l’accordo fatto in base alla precedente convenzione in essere. Adesso sembra che è iniziato un leggero calo nella raccolta differenziata per via di difficoltà operative (orari e modalità) e soprattutto sull’informazione e sensibilizzazione (ad es. dove finisce il materiale differenziato?) che favorirebbe l’incentivazione alla Raccolta Differenziata. Altre difficoltà non imputabili direttamente al nostro Comune ma al piano d’ambito che deve prevedere le premialità. Oggi è difficile accertare la responsabilità nella produzione del rifiuto e quindi la sanzione. Preannuncio la mia astensione motivata dagli stessi motivi per i quali mi ero astenuta per il piano d’ambito”.
Evasio Gialletti (PSI): “i risultati sulla Raccolta Differenziata ci dicono che stiamo al 40% rispetto all’obiettivo che è del 65%. La mia quindi è una raccomandazione: il passo successivo da compiere è quello di eliminare i cassonetti di prossimità ed inglobare anche i quartieri frazionali che non sono case sparse, solo in questo modo si può raggiungere la quota obiettivo. Ritengo che le sanzioni non risolvono il problema ma i controlli sulle modalità di differenziazione sì. Concordo anche sull’esigenza di migliorare la distribuzione dei sacchetti. Infine, manca ancora troppo informazione”.
Angelo Ranchino (Orvieto Libera): “mi soffermo sul merito del provvedimento e su una riflessione generale. Il regolamento affronta la situazione attuale dove un neo è costituito dagli orari per le attività non abitative. Il decoro della città impone di rivedere, infatti, gli orari per le attività ricettive. In alcuni orari di punta vi sono camion accesi, cassonetti che vengono spostati, rumore del vetro riversato nei contenitori. Bisogna attivarsi per fare altre verifiche anche perché, forse si dovrebbe dire di No alla Raccolta Differenziata nella via principale. Le sanzioni non possono essere superiori ai 500 euro, quindi andrebbe effettuata una ulteriore revisione. Stiamo attuando una convenzione del 2007 che non è immodificabile, resta infatti la possibilità di scioglierla. Abbiamo fatto passi notevoli ma non siamo ancora all’ottimo sul modello ad esempio dell’introduzione dei cosiddetti ‘cassonetti intelligenti’. Ci sono strutture che differenziano in discarica il rifiuto e ci sono società che comprano il rifiuto tanta è la consapevolezza che il rifiuto è una risorsa. Non aspettiamo quindi la scadenza dei tre ani della convenzione ma affrontiamo il problema adesso. Con la convenzione della SAO eravamo in debito, adesso invece avendo pagato i debiti ai fornitori – e io dissi che eravamo pronti a pagare ma che dovevamo trattare – in realtà le somme sono state pagate ma, al momento di prendere, non si è trattato. La materia dei rifiuti è materia aperta, quindi dobbiamo affrontare le problematiche che ci sono e immaginare qualcosa di nuovo. Voto favorevole”.
Stefano Olimpieri (PdL): “la partita è aperta nei rapporti tra Comune e Ati ma fino a un certo punto, l’Ati ha predisposto il bando in tutto il territorio provinciale e fra qualche mese il gestore sarà unico in tutta la provincia. Il nostro regolamento oggi si incardina nel ragionamento di un ente diverso cioè l’Ati che è organo competente per la gestione dei rifiuti e dispone sulle modalità della Raccolta Differenziata che avviene o con il ‘Porta a Porta’ o con il cassonetto di prossimità. Non dimentichiamo che il ‘core business’ è in capo al Comune di Terni non ad Orvieto. E probabilmente ASM (di proprietà del Comune di Terni) con altri soggetti andrà a costituire un’unica associazione temporanea di imprese per acquisire il bando, quindi i Comuni verranno esautorati dalla gestione della raccolta differenziata per grave responsabilità dei decisori regionali che hanno dato queste direttive strategiche. La raccolta differenziata va sicuramente migliorata. E’ vero che la nostra città aveva un impianto, la discarica, che negli ultimi venticinque anni poteva essere cogestito informa pubblica-privata svendendolo alla Sao quando poteva dare degli introiti importanti. Essere passati dal 10 al 40% è comunque un dato obiettivo, un cambiamento che va riconosciuto. E’ vero che le convenzioni possono essere cambiate, ma un anno e mezzo fa il buon ufficio di questa Amministrazione ha fatto sì che un ramo d’azienda della Sao, quello della raccolta nei grandi quartieri, fosse acquisita da Cosp. In definitiva siamo favorevoli all’atto ma con la consapevolezza che fra qualche mese dovremo parlare con un unico gestore provinciale”.
Carlo Sborra (PdL): “problema è stato sviscerato in diverse sfaccettature. I cittadini devono sapere chi è che controlla la quantità dei rifiuti che il Comune di Orvieto porta in discarica e la qualità dei rifiuti che vengono da Terni. E il peso che ci addebitano?”.
Replica del Sindaco: “certo che si controllano qualità e quantità dei rifiuti, i controlli ci sono e sono seri, se no si va in carcere. La questione della premialità e delle sanzioni è cosa difficilissima, il Comune lo può fare solo con i mezzi che ha a disposizione. E’ Cosp che gestisce il sistema su base complessiva. Gli orari a volte sono penalizzanti altre volte decenti. Il regolamento sarà superato da quello dell’Ati”.
Replica dell’Ing. Sacco: “il piano d’ambito è stato approvato il 16 gennaio 2013. L’indizione della gara è stata pubblicata agli inizi di giugno. Ad oggi, sono in corso le procedure amministrative per l’aggiudicazione della gara di ambito. Il nuovo contratto entrerà in vigore con il nuovo servizio unitario. I tempi sono ristretti. In assenza di informazioni, nelle more contrattuali, andremo a contratti limitati con il gestore attuale. Siamo al 40% di raccolta differenziata stima effettuata con il metodo di calcolo normalizzato e trasmessi alla Regione e all’Arpa per le verifiche. Nel nostro Centro di Raccolta comunale di cui tutti i cittadini possono servirsi, siamo autorizzati al ritiro di materiale elettrico ed elettronico destinato ai centri di raccolta CONAI, idem per vetro, plastica, carta e cartone. La modalità di raccolta è quella prevista dal piano ma tutto poi ha un costo quindi bisogna tenere conto della efficienza, efficacia e della economicità del servizio. Certamente si deve perfezionare l’informazione sulla raccolta differenziata, migliorando anche il rapporto con le scuole. Sugli orari di raccolta nel centro storico va detto che questo sono frutto di una mediazione raggiunta con le varie attività produttive”.