Ridurre la mortalità, le complicanze precoci e tardive e la disabilità residua nei pazienti colpiti da infarto acuto del miocardio. Con questo obiettivo l’Assessorato alla Salute della Regione Umbria ha approvato un protocollo operativo per la gestione di questa tipologia di pazienti a cui devono dare attuazione i direttori delle aziende sanitarie regionali, in sinergia con la centrale operativa unica regionale del 118. Il protocollo, frutto del lavoro di una équipe formata da cardiologi, emodinamisti, operatori del 118, del pronto soccorso e dei dipartimenti emergenza urgenza (Dea), definisce ogni singolo passaggio che va dalla presa in carico del paziente, alla diagnosi, alla scelta della terapia riperfusiva più adeguata (angioplastica o fibrinolisi), ai trattamenti di base da applicare, ai protocolli farmacologici da adottare in relazione alla diverse tipologie di intervento.
“Il protocollo – ha detto l’assessore alla Salute Franco Tomassoni – ci consente di gestire in maniera ottimale i pazienti infartuati – grazie all’utilizzo di una rete per l’emergenza tra ospedali e territorio, interconnessa anche con un adeguato sistema di trasporto. Ciò – ha aggiunto Tomassoni – per assicurare la riperfusione ottimale a tutti i pazienti con infarto acuto del miocardio grazie a strategie diagnostiche e terapeutiche tempestive, coordinate e condivise”.