di Cristina Calcagni e Leonardo Brugiotti
Il primo mezzo torsolo verrà bruciato nel corso della seduta del prossimo Consiglio Comunale, rimandata ed infine decisa per lunedi 30 settembre 2013: un’integrazione in extremis su tre questioni tra cui il Centro Studi Città di Orvieto.
Quattro anni in cui Concina ha assunto atteggiamenti controversi: il rilancio del CSCO (linee programmatiche del 2009), la chiusura (vedere le lettere protocollate con cui invitava Presidente e Consiglieri a mettere in liquidazione il CSCO, c’è voluto un anno intero per far comprendere il concetto di competenze di un CdA e di un Consiglio Comunale), per tornare oggi al rilancio e valutazione sul futuro del CSCO dopo che nulla è stato fatto, nonostante i numerosi interventi sia di cittadini sia di figure Istituzionali Regionali e Provinciali, per annullare la delibera dell’ultima seduta (16 giugno 2013), illegittima, di un CdA scaduto, che ha licenziato in tronco i quattro dipendenti della struttura.
La nuova commissione di Concina avrebbe dovuto rimettere la disamina sul CSCO entro la fine di luglio (ovvero dopo una quindicina di giorni dalla nomina avvenuta ai primi di luglio). Il 20 agosto u.s. la commissione ha restituito un documento che tutti abbiamo potuto prendere in visione, speculare a quello consegnatoci dalla precedente commissione di circa sette mesi prima. Tanto tempo perso e tanto debito accumulato in più. Il 30 settembre p.v., ripetiamo in extremis, Concina riesce ad infilare la pratica in discussione ed approvazione dell’intera Assise cittadina. Ovvero a quasi quattro mesi dal licenziamento dei dipendenti che nel frattempo stanno per strada ad aspettare. Siamo d’accordo con quanto sostenuto dal direttore Freddi in un suo redazionale u.s.: c’è poco entusiasmo politico in città, non ci sono fermenti di gruppi, movimenti e/o associazioni e partiti (ammesso che si possano chiamare così, diciamo coacervi di correnti che continuano a sbattersi la stessa porta in faccia) che si stiano predisponendo ad una nuova competizione elettorale in vista delle vicinissime elezioni amministrative. Forse queste nuove poltrone del costituendo CdA del CSCO, potranno chiarire qualcosa in più su quanto accade in città. Potremo verificare se ancora una volta si confermeranno le devastanti larghe intese che a Orvieto, da più di sessant’anni, controllano, in modo occulto, questa città e grazie all’avvento di Concina hanno potuto uscire finalmente allo scoperto ed essere pubblicamente dichiarate senza alcuna vergogna.
Ad ognuno il suo mestiere: un esperto di Formazione il CSCO lo aveva da quattro anni, era il Presidente, di personale nomina di Concina, ordinario all’Università La Sapienza di Roma, eppure….Di certo quello che abbiamo imparato è che il mestiere di amministratore comunale non è nello skill di Concina. Vogliamo tranquillizzare Olimpieri quando urla che Concina può dormire sonni tranquilli, poiché questa volta se lo porterà da solo. Attenzione a vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso.
L’ultima metà del torsolo sarà bruciata prossimamente quando ci verrà illustrato il bilancio 2013, non più di previsione perché l’anno è finito.