Riceviamo e pubblichiamo.
In questi ultimi tempi una delle principali questioni su cui la politica, i media e – soprattutto – la pubblica opinione dibatte e si confronta riguarda l’evasione. E’ una piaga tutta italiana che deve essere sicuramente affrontata con estrema decisione al fine di limitarne il più possibile gli effetti. Aggredire l’evasione è una priorità assoluta delle pubbliche amministrazioni, ed in questi anni l’Amministrazione Concina ha dimostrato con provvedimenti concreti di aver fatto passi da gigante. Centinaia e centinaia di migliaia di euro recuperati dalla evasione ICI e TARSU, oltre ad aver azzerato totalmente l’evasione in merito alle mense ed agli scuolabus. Un grande risultato che inverte totalmente la rotta rispetto agli anni dove il permissivismo e la cultura del tanto paga “Pantalone” produceva danni pesantissimo per la liquidità di cassa del Comune. In buona sostanza, possiamo dire con forza che è ormai definitivamente superato il modello assistenzialista e clientelare che era alla base del sistema che per troppi decenni è stato usato per “comandare” la città. Il superamento di quel modello “parassita” ha contribuito a stabilizzare i fondamentali del bilancio ed è stato funzionale nel creare liquidità di cassa per pagare i fornitori ed i prestatori d’opera del Comune. Quello che è accaduto e sta accadendo ad Orvieto in merito alla grande azione di stabilizzazione del bilancio può considerarsi una eccezione, soprattutto se si osservano altre pubbliche amministrazioni. Basta leggere le cronache giornalistiche di queste ultime settimane per osservare come – ad esempio – moltissimi Comuni subiscono forti danni dai mancati incassi in relazione alle somme delle tariffe per i servizi a domanda individuale, oppure le gravissime difficoltà che stanno affrontando le Provincie nel predisporre i bilanci. Aver aggredito l’evasione tributaria è un fatto di grande sensibilità civica, ma è anche uno degli elementi fondamentali che ha determinato una netta inversione di marcia in materia di entrate: aver incrementato le entrate come conseguenza della lotta all’evasione ha contribuito a salvare il Comune dal default, oltre ad aver dimostrato che l’Amministrazione Concina combatte l’evasione e tutela i cittadini onesti che ottemperano al pagamento dei tributi: anche perché i mancati pagamenti da parte degli evasori venivano – comunque – caricati sulla generalità dei contribuenti (detta più comunemente “fiscalità generale”), tanto da produrre delle gravissime disparità ed iniquità. Per anni la sinistra ha fatto della lotta all’evasione una bandiera da sventolare nei convegni, sui manifesti, nei comunicati stampa; purtroppo quelle grandi teorie e quei fiumi di parole e di inchiostro rimanevano tali e non producevano nulla di concreto. Doveva arrivare Toni Concina per azzerare l’evasione tributaria dai servizi a domanda individuale e per accertare – negli ultimi tre esercizi – qualche milioncino di euro di evasione.