di Le Associazioni ambientaliste e Comitati cittadini dell’Orvietano, della Tuscia e del lago di Bolsena.
Gentile Presidente,
Le abbiano rimesso nei giorni scorsi una nota, inviata anche al Governo ed alle Regioni e, per conoscenza, alla Unione Europea, in merito ai conflitti di interesse e ad alcune procedure seguite dai suoi uffici nella valutazione ambientale relativa all’impianto geotermico di Castel Giorgio.
Dopo la consegna al Ministro Orlando, da parte dei sindaci dell’Orvietano, di un documento in cui si evidenzia grande preoccupazione per il progetto geotermico in corso di valutazione dalla Regione Umbria, vogliamo informarLa che eguale preoccupazione si sta allargando a tutti i sindaci del Lago di Bolsena. Non ha giovato infatti a rasserenare gli animi la recente scossa di terremoto che ha colpito la Svizzera a causa di un impianto avente le stesse caratteristiche tecniche di quello in esame presso i Suoi uffici. Ci auguriamo pertanto che questa ulteriore evidenza sia di sprone affinché le nostre ragioni, indicate nella nota, vengano prese nella giusta considerazione.
Le nostre osservazioni, scaturite a seguito di numerosi incontri e dibattiti a livello politico, tecnico che di confronto sul territorio, sembrano condurre ad una completa rivisitazione dell’intero procedimento in corso, sia a livello di Governo, ma soprattutto nella procedura regionale di VIA. Ci sembra infatti che sia stato trascurato un elemento importante della medesima e cioè il coinvolgimento della Regione Lazio che, come affermato univocamente dai geologi, è “proprietaria” di almeno il 70% del bacino geotermico che si vorrebbe utilizzare nel progetto in questione ricadente, solo per poche centinaia di metri, sul suolo umbro.
Crediamo inoltre che l’applicazione della norma di fonte comunitaria del “principio di precauzione” sia di interesse per tutti, oltre che per i residenti, ma anche per la Giunta Regionale dell’Umbria che si trova a fare da “apripista” in una materia così delicata e per di più in un’area di confine, notoriamente sismica (l’ultima scossa avvertita sull’Alfina pochi giorni orsono era del 2,2 grado Richter). La mancanza infatti di certezze in questo campo, anzi, la palese e contraria presa di posizione di tecnici di fama internazionale contro questo tipo di utilizzo della geotermia, specie in territori come il nostro, consiglierebbe ben altro che di seguire un semplice principio di precauzione.
Riteniamo infatti che questo delle nuove tecnologie su “impianti pilota geotermici” sia un altro infelice esempio in cui le lobbies suggeriscono e la politica ratifica, senza neanche attendere, in questo caso, le risultanze ed i necessari approfondimenti ancora in corso di studio da parte della UE – come il “progetto Geiser,” giunto alla sua conclusione solo alla fine di maggio 2013- ma che non ha ancora prodotto le previste “ linee guida”, valide a livello europeo, verso la sismicità indotta, che sembra caratterizzare tali nuovi “impianti sperimentali”-.
Né ci rassicura il fatto che nei mesi scorsi la Protezione Civile Nazionale abbia sentito il bisogno di nominare una commissione di inchiesta per evidenziare in particolare “eventuali correlazioni tra sismicità ed esplorazioni per la ricerca di idrocarburi”. Unico neo – anche in questo caso e sempre a proposito di lobbies – è che la maggioranza dei membri della Commissione, a cominciare dal suo presidente, hanno possibili conflitti di interesse, avendo ricoperto incarichi per le compagnie petrolifere !
Nasce quindi spontaneo domandarsi, in un contesto nazionale in cui è fin troppo evidente la distanza tra la politica ed i territori amministrati, se è mai possibile che devono essere sempre i cittadini, in difesa dei loro territori, a segnalare tali cose e non le istituzioni a ciò delegate? Come ci si può accusare di ostacolare le “energie rinnovabili” se esse, come ad Orvieto e dintorni, si presentano con la faccia dei mega impianti eolici in vista Duomo o peggio, come nel caso della geotermia sperimentale, con procedure zeppe di conflitti di interessi a favore dei proponenti le opere ? Come potrà la politica riacquistare credibilità e la fiducia dei cittadini se non si pone, lei per prima, come baluardo (e con rigore), a difesa delle comunità eliminando sul nascere andazzi del tipo di quelli denunciati?
Pertanto, al di là di come- a livello di Governo sarà valutata, stante il conflitto di interesse del Prof. Franco Barberi- la decisione del CIRM del 13.03.2012, riteniamo che la procedura di VIA, d’intesa tra le due Regioni Umbria e Lazio, ai sensi dell’art.30, comma 1 del D.Lgs 152/2006, possa rappresentare una opportuna occasione di approfondimento della tematica, allo scopo di operare la migliore scelta verso un’ampia area umbro-laziale che interessa (e preoccupa!) ben 20 comuni.
Non solo. Non si può- a questo punto- sottacere che la decretazione appositamente “deregolamentata” verso la “nuova geotermia sperimentale” (D.Lgs. 11.02.2010, n. 22, Ministri Scajola e Romani) è tristemente coeva a quella sul nucleare (D.Lgs. 15.02.2010, n. 31) e alla susseguente normativa introdotta dal c.d. “Decreto Sviluppo” (Ministri Monti e Passera) sulle trivellazioni a mare alla ricerca di petrolio e gas.
Ebbene, il nucleare è stato bocciato saggiamente dal popolo italiano con il referendum abrogativo del 12 -13 giugno 2011, le trivellazioni a mare hanno visto proprio i giorni scorsi ben 5 consigli regionali italiani ( Veneto, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia) presentare una proposta legislativa alle Camere con richiesta di annullamento della normativa introdotta al Governo Monti, oltre che – dello stesso segno- durissime risoluzioni della VII e X Commissione Parlamentare. La “nuova geotermia sperimentale” viene imposta da normative emesse dal governo Berlusconi appunto su 5 regioni: Sicilia, Campania, Lazio, Umbria e Toscana. Per la Regione Umbria potrebbe correre l’occasione di farsi promotrice, come pure il PD ha ben fatto contro le summenzionate trivellazioni a mare, verso i presidenti delle nominate regioni per annullare la citata decretazione, applicando un sano principio di cautela, almeno finché tutte le questioni sul tappeto non siano state maggiormente investigate e risolte.
Sicuri di aver sollecitato la Sua attenzione, Le inviamo i nostri più cordiali saluti.
Le Associazioni ambientaliste e Comitati cittadini dell’Orvietano, della Tuscia e del lago di Bolsena
Per eventuali comunicazioni si segnala come riferimento il seguente nominativo: Fausto Carotenuto, presidente Comitato per la difesa della salute e del territorio di Castel Giorgio, Contrada Torraccia, 3-05013 Castel Giorgio (Terni) ; tel.0763/627199; mobile : 335/6615841; email: carotenutoteam@iol.it .
Castel Giorgio, 01.08.2013