Riceviamo dal PdL e pubblichiamo.
Ci necessità però puntualizzare che il processo di risanamento della Te.MA è iniziato da almeno 8-9 anni e che si sono succeduti amministratori capaci che hanno consentito, con dedizione e gratuità, il risultato presentato dal comunicato di Olimpieri. (D.F.)
Nata come strumento per gestire il Teatro e per promuovere la cultura, negli anni dello sfarzo e dello spreco è stata “usata” come una sorta di struttura parallela per creare consenso e per esercitare il potere: in quel periodo la TeMa è stata sfruttata come un bancomat da cui attingere per consolidare le clientele, tanto che a cavallo tra il 2008 ed il 2009 – al fine di arginare una situazione finanziaria a dir poco fallimentare – l’Associazione ha dovuto ristrutturare il proprio debito attraverso l’accensione di un mutuo di 900.000 euro. Come in altri casi similari (vedi per tutti quello della Farmacia Comunale, risanata in pochissimi anni e venduta con ottimi profitti per le casse comunali), anche la TeMa ha subito un radicale cambio di passo sotto il profilo della gestione economica e finanziaria. E’ indubbio, infatti, che in soli due esercizi si è invertita la rotta in maniera sostanziale, tanto che per il secondo anno consecutivo l’Associazione ha chiuso con un utile di esercizio; inoltre in questi anni è stato abbattuto di circa il 40% la quota del mutuo acceso esclusivamente per pagare i debiti pregressi (si è passati da un debito iniziale pari a 900.000 euro, ad una quota capitale residua di circa 550,000 euro). In buona sostanza in questi ultimissimi anni la TeMa ha chiuso i bilanci in attivo ed ha pagato le rate del debito che le gestioni a cavallo degli anni 2000 – quelle dello sfarzo e dello spreco – avevano lasciato in eredità. Di fronte al dilemma se chiudere la TeMa per manifesta esposizione debitoria o rimboccarsi le maniche per porre in essere un’opera di strutturale risanamento, il Sindaco Concina e tutta la sua maggioranza hanno optato per la seconda ipotesi: certamente la più difficile, ma anche la più stimolante e la più giusta per l’intera città. Ad oggi possiamo dire che la sfida è stata vinta e che anche il bilancio della TeMa è stato messo in sicurezza (cosa che all’inizio non era affatto scontata). Tutto questo lasciando invariata – ed in alcuni casi implementando – l’offerta culturale. Siamo consapevoli che abbiamo l’obbligo di fare ancora meglio, ma siamo consapevoli allo stesso modo di aver gestito con serietà e positività una situazione certamente molto difficile: ma quello per cui siamo maggiormente soddisfatti è aver sotterrato per sempre un modello gestionale fondato sullo spreco di soldi pubblici e sulla costruzione del consenso attraverso una falsa rappresentazione della realtà. In questi anni l’Associazione TeMa è stata gestita per quello che rappresenta e per quelle che sono le proprie specifiche finalità, dimostrando che è possibile fare cultura di buon livello senza dilapidare i soldi dei contribuenti.