di Andrea Scopetti segretario PD Orvieto
Con riferimento al problema dei pendolari Roma-Firenze, rimaniamo basiti per le dichiarazioni dell’Onorevole Girlanda, Sottosegretario ai Trasporti. Non tanto perché accusa di speculazioni strumentali la Regione dell’Umbria invece di prendersi a cuore il problema, magari cercando proprio insieme agli Uffici regionali di risolverlo, quanto perché, ed è la cosa più grave, sembra non sapere di cosa si stia parlando.
Caro Onorevole, i treni Intercity sono l’argomento in questione, vale a dire quei treni del cosiddetto Servizio Universale a media e lunga percorrenza, per i quali Rometti, che si occupa di trasporto regionale, su questa vicenda non ha alcuna responsabilità. Si è solo preso cura di difendere i pendolari di Orvieto, che subiranno dal nuovo orario un ulteriore penalizzazione, contrariamente a lei che solleva solo una penosa polemica.
La Regione, infatti, acquista solo il servizio dei treni regionali stipulando un contratto con il vettore: fino al 2014 sarà Trenitalia, poi speriamo che venga a salvarci la Deutsche Bahn o NTV. I treni dell’Alta Velocità li pagano i viaggiatori e per loro fortuna oggi possono scegliere tra due diverse compagnie di trasporto: Trenitalia e NTV. Per gli Intercity interviene lo Stato a coprire la differenza tra i costi e i ricavi.
Poiché lo Stato dimostra di non avere interesse né alla tipologia del servizio né al fatto che questo servizio pattuito sia rispettato, proprio gli Intercity subiscono il peggiore trattamento da parte di Trenitalia, che in questo settore agisce in monopolio.
Che succederà da lunedì prossimo? Che la coppia di treni Intercity 581 e 596 (per i non addetti quello che da Orvieto parte alle 7.32 e quello di ritorno della sera da Roma Termini alle 18.15) fermerà ad Orte, con un ulteriore ritardo sulla percorrenza, che salirà a 67 minuti: a giugno dello scorso anno era di 48 minuti. Il servizio è peggiorato e il prezzo è aumentato.
Ora, lei è “curioso di sapere le motivazioni che saranno inserite nella relazione che la Regione dell’Umbria invierà a Trenitalia per motivare la richiesta di soppressione della fermata ad Orte dei due Intercity sopra citati”?
Gliela togliamo noi questa curiosità: ad Orte quella fermata non serve, perché in quelle fasce orarie hanno già numerosi altri treni. Quella fermata serve a togliere un treno dalla Direttissima in modo da liberare tracce per l’Alta Velocità. La filosofia di Trenitalia è “largo all’Alta Velocità”, anche a danno dei pendolari se necessario.
Vuole un esempio concreto? Questa mattina c’è stata una interruzione sulla Direttissima tra Orte e Roma.
Cosa ha fatto RFI, il gestore del traffico che è società del Gruppo FS (un incredibile anomalia tutta italiana di cui lei dovrebbe occuparsi): ha fatto uscire dalla Direttissima solo l’Intercity 581 che da Orte ha percorso la lenta, con il risultato di 50 minuti di ritardo. L’Eurostar che seguiva ha proseguito sulla Direttissima maturando appena 17 minuti di ritardo (oltre la mezz’ora ci sono i rimborsi ai viaggiatori) e il regionale 24 minuti (per i ritardi la Regione applica sanzioni). Vede Onorevole Girlanda, questa mattina il treno che lo Stato paga a Trenitalia ha ricevuto il peggior trattamento: in assenza ancora di un’Authority, proprio il Ministero dove lei pro tempore esercita il suo incarico dovrebbe accertare le responsabilità di quanto è accaduto.