– Esprime “soddisfazione” l’assessore regionale alle politiche sociali, Carla Casciari, per la disponibilità dimostrata dal ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giovannini, a riportare all’ordine del giorno 2013, dopo la mancata intesa in sede di Conferenza unificata del gennaio 2013, le modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’Isee, (Indicatore della situazione economica equivalente).
“In proposito – ha detto l’assessore – vogliamo esprimere soddisfazione visto che attraverso l’accordo si agevoleranno le famiglie in generale e quelle numerose che, in questo periodo, subiscono pesantemente i contraccolpi della crisi economica. Inoltre, l’accordo va nella stessa direzione delle scelte già fatte dalla Giunta regionale dell’Umbria”.
Scendendo nel merito della scelta operata dal Governo, l’assessore ha riferito che “il patrimonio entrerà nel calcolo del reddito per un 20 per cento e che inoltre, verranno agevolate le famiglie numerose”.
“Il nuovo ‘Isee’ sarà applicato limitatamente alle prestazioni agevolate di natura sociosanitaria, a quelle rivolte ai minorenni in presenza di genitori non conviventi, alle prestazioni per il diritto allo studio. Va segnalato – aggiunge – che può essere sostituito da analogo indicatore definito ‘corrente’ e calcolato con riferimento ad un periodo di tempo ravvicinato alla richiesta della prestazione. Importante novità è che l’indicatore reddituale è determinato sulla base dei redditi e delle spese e franchigie riferite a ciascun componente del nucleo familiare e non solo sulla situazione economica del singolo”.
Infine l’assessore Casciari ha riferito che le Regioni hanno chiesto che il calcolo “Isee” sia indicato su base nazionale in quanto rappresenta un livello essenziale da garantire in modo uguale e indistinto a tutti i cittadini e per permettere alle famiglie a basso reddito o numerose uguali diritti su tutto il territorio nazionale e, contestualmente proprio per garantire l’universalità dei diritti essenziali, in caso di anziani non autosufficienti per i quali è necessario il ricovero in residenze protette, coinvolgere nella compartecipazione i familiari che hanno maggiori disponibilità di reddito e patrimoniali.