Appresa la notizia della scomparsa di Mons. Italo Mattia, avvenuta questa mattina alle 8,55 all’Ospedale Santa Maria della Stella, il sindaco Antonio Concina ricorda così il parroco della Cattedrale di Orvieto: “Quella di Don Italo è stata una figura pubblica molto presente nella nostra città dalla metà circa degli anni Sessanta quando, dopo un breve periodo da vice parroco nel quartiere di Orvieto Scalo e poi ancora come vice parroco del Duomo, venne nominato titolare della Cattedrale di Orvieto.
“Di quel periodo proprio in queste ore – aggiunge il sindaco – sono tanti gli orvietani che stanno ricordando la profonda cultura e vivacità intellettuale di Don Italo, i tratti caratteriali decisi ma anche aperti al dialogo, i suoi primi tentativi di dare forma – nello spirito della modernità scaturita dal Concilio Vaticano II – ad un approccio diverso della Chiesa verso la società. Sono in molti a ricordare l’apertura al dialogo soprattutto con le giovani generazioni e le tante occasioni di incontro da lui favorite e create e ancora oggi molto vive e attive nella nostra comunità. Molti altri ricordano invece il rapporto di collaborazione che fino ad oggi è stato portato avanti in modo reciproco tra la parrocchia del Duomo e il Comune di Orvieto”.
“Personalmente – conclude – ho conosciuto da vicino Don Italo Mattia solo in questi ultimi anni nella veste di Sindaco di Orvieto. Anni difficili da molti punti di vista e per varie vicende non solo politico-amministrative. Anni che anche Don Italo ha attraversato non senza i tormenti dell’attuale momento storico caratterizzati da tensioni e difficoltà dei rapporti umani. Ultimo colloquio con Don Italo in Ospedale martedì della scorsa settimana, quando aspettava con ansia riscontri da nuovi controlli, con il consueto ottimismo, la consueta forza e la consueta speranza. E l’ho salutato questa mattina presto, composto e sereno nel riposo. Oggi è dunque un giorno particolare in cui gli rivolgiamo tutti un pensiero grato e affettuoso, insieme alle più sentite condoglianze ai suoi familiari”.