Riceviamo da Giuseppe Germani (PD) – Evasio Gialletti (PSI) – Cecilia Stopponi (PRC) e pubblichiamo.
Per quanto i comunicati stampa da soli non risolvano i problemi (facciamo riferimento ad uno dei commenti postati da una cittadina su uno dei quotidiani on line) non è possibile non intervenire anche con questo strumento per comunicare ai cittadini stessi la nostra posizione su questo ennesimo incredibile, gravissimo atto della Amministrazione Concina.
Non ci sono dubbi, questa amministrazione sta davvero producendo fatti estremamente rilevanti per la nostra città: ne sta sistematicamente smantellando pezzi secondo una logica punitiva ed in assenza di una qualunque strategia alternativa.
Molti cittadini lo hanno finalmente compreso appieno, la storia di questi 4 anni è segnata da “chiusure” che suonano esattamente come “epurazioni” degne dei momenti più bui della nostra storia.
Il Carmine, Il Centro Studi, il Museo della ceramica, la Farmacia Comunale, lo sfratto esecutivo alla Bottega del Mercato Equo e Solidale.
E poi gli Assessori, dimissionari o dimissionati secondo una logica che “o sei con me o sei contro di me”, in funzione di un progetto di città che alla città non è dato conoscere.
Le azioni scoordinate o contraddittorie come la riforma del piano traffico, la segnaletica, l’arredo urbano, rispetto al progetto comunale contenuto nel QSV.
La gestione di evento Giubilare, che seppure molto ridimensionato rispetto alle sbandierate aspettative, non è riuscita ancora a produrre un’idea definita su nessun aspetto, dall’accoglienza, agli eventi, alle azioni coordinate con la Curia. Peraltro con un evidente conflitto di attribuzione di funzioni tra il Team Leader per il Giubileo (Marco Frizza) e l’Assessore Marino che si fa promotore di un progetto (anch’esso finora sconosciuto ai più) di generica “accoglienza dei pellegrini”.
Proposte che escono dal cilindro come i famosi conigli (tassa di soggiorno, tema2, patto con Roma) che spariscono nel nulla e che forse ricompariranno, chissà come e chissà quando, ma soprattutto chissà perché, e a favore di chissà chi.
Infine, ma temiamo solo per il momento, lo sfratto alla Carta Unica ed alla Speleotecnica che, gratuitamente, la propone al pubblico. Con motivazioni che “sarebbero ridicole se non fossero tragiche”.
L’assessore al turismo del Comune di Orvieto, socio della Carta Unica con i suoi principali monumenti dal Pozzo di San Patrizio, alla Torre del Moro, la definisce “una lobby chiusa”(!) degna di attenzione dell’Antitrust (!).
Uno strumento che da anni mette insieme e ottimizza le politiche di gestione delle diverse attività culturali del Comune, della Soprintendenza, dell’Opera del Duomo, della Fondazione Faina, di Umbria Mobilità e di alcuni privati, TUTTO IN FAVORE DELLA CITTA’, viene dall’Amministratore di questa città osteggiata e demonizzata? Ma quale lungimiranza può essere intravista in questa azione?
Noi non vogliamo alimentare le illazioni di un interesse diretto del conservatore del Museo delle Maioliche Medioevali e Rinascimentali (Marco Marino) che non è presente nella Carta Unica, ma l’operazione di depotenziamento e di offuscamento di visibilità di questo strumento, ci sembra una operazione suicida difficilmente sostenibile.
In un contesto di grande e diffusa crisi, invece di valorizzare le poche eccellenze che si sono faticosamente realizzate, questa Amministrazione le demonizza e le depotenzia in funzione di un progetto “altro” che non viene esplicitato se non con generiche indicazioni di “un nuovo strumento” che la giunta intende promuovere, forse, chissà.
Inoltre, ma solo per completezza di informazione, la delibera di Giunta (la numero 10 del 7.2.13) decide esclusivamente la liberazione degli spazi attualmente utilizzati da Speleotecnica, per utilizzarli al fine di promuovere l’evento giubilare.
Non entra minimamente nel merito dello strumento Carta Unica, per cui i gravi giudizi di merito espressi dall’Assessore, non possono che essere personali, anche se presentati come condivisi con tutta la Giunta.
I comunicati da soli non bastano, è vero, ma servono a chiamare a raccolta la comunità per non consentire l’ennesimo scempio di una amministrazione che non ha alcuna idea su come governare la nostra città. L’amministrazione Concina ha fallito, ha fallito tutto. Ha fallito nella gestione ordinaria. Ha fallito nella programmazione. Ha fallito nello sviluppo economico.
Come per il Centro Studi, non ci limiteremo solo a fare comunicati. Metteremo in campo ogni azione possibile per contrastare questa scellerata decisione. Ma è di tutta evidenza che per chiudere questo triste capitolo serve la mobilitazione della comunità. Ai cittadini facciamo appello per provare a ricostruire il nostro futuro.