di Marco Sciarra
Apprendo con stupore che alcune note di corrispondenza privata con miei amici su Facebook siano state stravolte e sbandierate sulla stampa come dichiarazioni dell’ex assessore Sciarra.
L’estrapolazione di parti di frasi è sempre deleteria, specie quando queste fanno parte di una lunga lista di ipotesi (alcune reali e altre perfino ironiche) e la loro citazione sottende a facili strumentalizzazioni e a creare inimicizie che non esistono.
Non è mio stile parlare male dell’amministrazione, non l’ho fatto quando ne sono uscito e non lo farò per il momento, ancor meno scagliarmi contro un assessore per cui ho sincera stima personale oltre che lunghi rapporti di buon vicinato.
Le frasi, estrapolate da un discorso ben più complesso in cui dichiaravo di non sapere quali motivazioni avessero spinto la giunta (non ho mai parlato di singoli assessori) a decidere di sfrattare la Carta Unica, soprattutto facendo notare che quel punto era gestito da Speleotecnica in quanto socia di Carta Unica e non viceversa, cercando di dirimere un po’ di confusione che ho letto sulla stampa.
Ho semplicemente dato la mia disponibilità, all’interno del gruppo Facebook denominato “Amici della Stampa Orvietana” a rendere nota la risposta ricevuta dall’autorità Antitrust quando chiesi un parere sul defunto Orvieto Promotion e Carta Unica, ai tempi in cui avevo presentato domanda di adesione a quest’ultima e non avevo, a quasi dieci anni, ricevuto risposta. La risposta dell’autorità fu lapidaria: non si tratta di cartello o di concorrenza sleale (sebbene il Comune fosse socio di entrambi) perché non sono questi organismi gli unici strumenti di promozione di Orvieto.
A riprova della mia estrema buona fede e della volontà di contribuire ad un sereno dibattito, ho concluso il mio post con queste parole: «Sono sicuro che le grandi capacità di mediazione di Concina salveranno tutto per il bene della collettività e che Marco Marino stia agendo con un progetto di promozione che non prescinde da quanto già esiste».
Di sicuro la scelta di sfrattare all’improvviso l’associazione mi ha sorpreso, così come quella di dirottare per Via della Cava il traffico che prima usciva da Porta Romana, ma sono anche certo che tutte queste decisioni facciano parte di un progetto complessivo che mi sfugge per mia mancanza di informazioni. Sono curioso di vedere come tutto evolverà, così come si potrà fare promozione di strutture private all’interno di uno spazio pubblico e con personale dell’amministrazione, dato che, quando partecipai alle riunioni regionali fu ben chiaro che per farlo bisognava prima cambiare un paio di articoli della costituzione. Ma sono sicuro che l’attuale amministrazione avrà brillantemente risolto anche questo dettaglio tecnico.
Di nuovo rammaricato per l’uso improprio e travisante di alcune mie parole, sono a richiedere la rettifica, da cittadino e da membro dell’Ordine dei Giornalisti, di chiunque le abbia utilizzate in maniera a mio avviso scorretta.