La Giunta regionale dell’Umbria prende atto della sentenza del Tar dell’Umbria con la quale si annulla la misura di compartecipazione alla spesa per l’attività libero professionale di intramoenia dei medici dipendenti del servizio sanitario. E’ quanto afferma la presidente della Regione Umbria, precisando che si tratta di una sentenza a seguito del ricorso presentato nel 2012 dai seguenti medici: Renato Antenucci, Paolo Calabresi, Claudio Cavallini, Elisabetta Costantini, Lucio Crinò, Annibale Donini, Antonella Giannantoni, Riccardo Lombi, Elmo Mannarino, Luigi Mearini, Massimo Porena, Temistocle Ragni, Giuseppe Rinonapoli, Antonio Rulli, tutti operanti presso l’azienda ospedaliera di Perugia, sentenza che rischia di determinare pesanti effetti per l’intera comunità regionale.
La Giuntaregionale, ora, nel prender atto del contenuto della sentenza valuterà, unitamente alla sospensione dei ticket previsti per le attività professionali in intramoenia, come dare attuazione a quanto disposto dal governo Berlusconi (legge 111 del luglio 2011) che a fronte dei tagli drastici al fondo sanitario nazionale, introduceva ulteriori misure di compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria, ovvero l’obbligo di un ticket generalizzato di dieci euro (quota fissa per ogni ricetta) aggiuntivi a quello esistente per tutti i cittadini indipendentemente dalle loro condizioni economiche ed individuali, a valere su tutte le visite specialistiche e su tutte le prestazioni di diagnostica strumentale e di laboratorio.
La Regione Umbria ha considerato assolutamente iniqua la misura perché a pagare sarebbero stati prevalentemente tutti i cittadini, anche quelli a basso reddito, e per questo ha concordato con il Ministero dell’Economia e Finanze e della Salute una rimodulazione, introducendo criteri di maggiore equità, prevedendo fasce di esenzioni per reddito per tutti i cittadini umbri con reddito del nucleo familiare inferiore a 36.000 euro.
Pertanto, onde difendere gli interessi di tutta la collettività regionale e dei cittadini meno abbienti – soprattutto in un momento di gravissima difficoltà per le famiglie umbre -la Giuntaregionale valuterà innanzitutto l’ipotesi del ricorso immediato al Consiglio di Stato avverso la sentenza del Tar, e nell’adempiere al dispositivo della sentenza, avvierà un confronto con il Ministero dell’Economia e Salute per valutare la modalità di spostamento del ticket su altre parti del servizio sanitario nazionale.