Dieci Titoli e 55 articoli sono i numeri del Testo Unico per l’artigianato che, approvato dalla Giunta regionale dell’Umbria su proposta dell’assessore allo sviluppo economico Vincenzo Riommi, porta a sintesi ben cinque precedenti leggi regionali, grazie ad un articolato lavoro di semplificazione ed adeguamento normativo previsto dalla stessa legge regionale sulla semplificazione amministrativa. “Abbiamo così voluto rispondere – ha detto Riommi – all’esigenza di riordinare e riallineare la legislazione vigente alle novità costituzionali e normative di settore, con l’obiettivo di assicurare la maggiore semplificazione possibile grazie a procedure amministrative più snelle e alla soppressione di oneri amministrativi inutili che gravano su cittadini e imprese. L’azione di semplificazione – ha proseguito l’assessore – ha infatti evidenziato che la materia dell’artigianato era disciplinata da normative obsolete, inadeguate rispetto ai più recenti strumenti di programmazione regionale e alla disciplina comunitaria in materia di aiuti di stato, liberalizzazioni e concorrenza. “L’adozione definitiva da parte della Giunta Regionale – ha precisato Riommi – è intervenuta dopo il passaggio previsto dalla legge regionale 8/2011 presso la seconda Commissione Consiliare, competente per materia, che lo scorso 28 novembre aveva licenziato il testo con osservazioni tecniche redatte in collaborazione con gli uffici del Consiglio Regionale. Dopo l’approvazione della Giunta Regionale il testo torna ora in Consiglio per l’approvazione finale”.
Il TU prevede, tra l’altro, la soppressione delle commissioni provinciali per l’artigianato, le cui funzioni vengono conferite alla Camera di commercio; la riduzione del numero delle fasi e dei tempi dei procedimenti amministrativi e delle amministrazioni coinvolte, accorpando le funzioni per settori omogenei secondo il principio di unicità del procedimento e di unificazione delle competenze in capo ad un unico soggetto; un ruolo più incisivo degli enti locali e delle agenzie per le imprese, quale strumento innovativo e fondamentale per l’abbattimento di tempi e costi a carico delle aziende, e l’istituzione del Fondo Unico per l’Artigianato per il finanziamento degli interventi.
Sono state anche recepite le definizioni di “impresa” e di “imprenditore artigiano” e si è proceduto ad adeguare le disposizioni regionali vigenti ai principi delle leggi statali in materia di legislazione concorrente (ad esempio per le professioni) e a quelli desumibili dalle sentenze della Corte costituzionale al fine di eliminare anche possibili contrasti con disposizioni comunitarie e statali sopravvenute alle leggi regionali in materia (es. marchio artigiano).