Con un entusiasmo palpabile e grande fiducia da parte della cittadinanza, si è conclusa l’ottava edizione dell’Orvieto Cinema Fest, tenutasi dal 21 al 28 settembre 2025. Una settimana ricca di emozioni, che ha visto la città di Orvieto accogliere appassionati di cinema, artisti e giovani registi, confermandosi come uno dei festival di cortometraggi più interessanti del panorama italiano.
ll festival ha proposto un’ampia selezione di opere provenienti da diversi paesi, affrontando con sensibilità e profondità temi attuali come l’ambiente, la convivenza tra culture, e le sfide personali e collettive. Le serate di proiezione, che si sono tenute in una location suggestiva come il Teatro Mancinelli, hanno visto una presenza costante in sala, dimostrando l’interesse crescente del pubblico per il cinema indipendente e la grande qualità delle opere in concorso.
L’Orvieto Cinema Fest non è stato solo un’occasione per celebrare il talento dei filmmaker emergenti, ma anche un punto di incontro tra discipline artistiche, come dimostrato dalle numerose iniziative parallele, tra cui la mostra “Quando il Sole sorge”, l’esposizione di illustrazioni Call for Artist – Il Sacro e il cineforum Giovani in BIblioteca organizzato in collaborazione con la Biblioteca Luigi Fumi. Ecco di seguito i corti vincitori, annunciati sabato 27 alla presenza di Boris Sollazzo, che ha presieduto la cerimonia, e della giuria composta da Daria D’Antonio, Simone Bozzelli, Simone Bardoni.
Premi e motivazioni:
Il primo premio della Giuria composta da Daria D’Antonio, Simone Bozzelli, Simone Bardoni va a Baozhda di Keran Abukasim
Per la sua capacità di raccontare con profondità ed ironia, attraverso l’uso accurato e rigoroso di immagini potenti ed evocative, temi importanti come l’adolescenza e la crescita personale.
Il secondo premio della Giuria composta da Daria D’Antonio, Simone Bozzelli, Simone Bardoni va a Sauna Day di Anna Hints, Tushar Prakash
Sauna Day si distingue per la sua potenza narrativa in forma concentrata: in soli tredici minuti riesce a penetrare nelle pieghe della vulnerabilità maschile, trasformando un semplice spazio rituale in un luogo di introspezione e comunicazione non detta.
Attraverso un uso sapiente del silenzio, del corpo e della materia – il caldo, il sudore, il gesto- il corto trascende le parole e fa emergere un dialogo emotivo profondo. Le inquadrature studiate, il suono tattile e la progressione rituale testimoniano una visione autoriale coerente e coraggiosa.
Il terzo premio della Giuria composta da Daria D’Antonio, Simone Bozzelli, Simone Bardoni va a Common Pear di Gregor Božič
Per l’urgenza comunicativa che spinge ad agire oggi, nel nostro presente, quando il passato è un crocevia di ciò che è già stato scritto, e il futuro è ancora aperto. Riuscendo a condensare diversi temi in un’audace ibrido narrativo che intreccia diversi generi e tecniche in un esempio innovativo di “riutilizzo” di materiali, il film sa sperimentare nel descrivere una distopia climatica che possiamo ancora evitare. Un cinema che vuole ancora essere esperienza di condivisione collettiva, per far emergere un seme di speranza che riparta dalla volontà umana e dalle risorse che ancora esistono. Il terzo premio va a Common Pear di Gregor Božič.
La Giuria composta da Daria D’Antonio, Simone Bozzelli, Simone Bardoni ha conferito una menzione speciale a AMANHÃ NÃO DÃO CHUVA di Maria Trigo Teixeira.
Il premio della Giuria Giovani, composta dai ragazzi dell’indirizzo multimediale del Liceo Artistico, va a Il mondo a parte di Mauro Vecchi.
La giuria giovani ha deciso di premiare il cortometraggio “Il mondo a parte” perché riesce a raccontare, con uno sguardo autentico e originale, una realtà che pochi conoscono davvero e che spesso è difficile da spiegare. Il tema della disabilità ci sta molto a cuore, perché lo viviamo da vicino anche a scuola. Questo corto ci ha spinto a riflettere sul delicato tema del “dopo di noi”, ovvero sul futuro delle persone con disabilità quando rimangono sole.
Lo abbiamo scelto per la cura e la delicatezza con cui questa storia è stata narrata, qualità che ritroviamo anche nella regia, nella fotografia e nel montaggio. Abbiamo apprezzato la palette cromatica, il formato, le inquadrature e la scelta degli interpreti: i numerosi primi piani ci hanno permesso di avvicinarci ai personaggi fino a sentirli vivi, reali, capaci di “bucare lo schermo”. Con questo premio vogliamo augurare a tutti i ragazzi e a tutte le ragazze che, come il protagonista di questa storia, affrontano ogni giorno sfide simili, di poter vivere la vita che desiderano, correndo con “gambe leggere e volanti, proprio come i sogni”
Il premio Migliore Colonna Sonora, conferito da Isaac Cugini responsabile artistico della GDM Music, casa editrice musicale e discografica indipendente specializzata nel campo delle colonne sonore, va a Dieci Secondi di Roberta Palmieri.
Il Premio Nuove Visioni, sezione dedicata ai giovani registi e registe italiane curata da Paolo Fossari, va a Largohen Dallëndyshet di Deli Neli
La storia di due fratellini nell’Albania rurale, si fa emblema dell’universale bisogno umano d’ogni individuo di ricercare le proprie radici. Un esordio già maturo, tra regia sicura e immagini evocative, senza mai risultare retoriche; ottima direzione d’attori, sceneggiatura e montaggio di rara intensità.
Il Premio Nikon, premio speciale della sezione Nuove Visioni, va a Things That My Best Friend Lost di Marta Innocenti. Da un intreccio di linguaggi in equilibrio tra sperimentazione e rigore estetico, prende forma il racconto di un rave party che si fa spazio di riflessione sull’amicizia e sulla libertà d’espressione.
Chi siamo:
Orvieto Cinema Fest è un festival internazionale di cortometraggi che nasce a Orvieto nel 2018 da un’idea di Sara Carpinelli e Stefania Fausto con l’obiettivo di valorizzare la forma di espressione artistica del film breve. Dal 2021 Orvieto Cinema Fest è ufficialmente un’organizzazione di volontariato (odv) e il festival è giunto alla sua ottava edizione.









