ORViETO – Una grande festa dello sport, dell’inclusione e dei valori educativi si è svolta oggi presso il campo sportivo De Martino, sede dell’Orvietana Rugby, dove si è tenuta la giornata conclusiva del progetto scolastico promosso dalla società in collaborazione con le scuole del circondario, la Federazione Italiana Rugby e il Comitato Regionale Umbro.Coinvolgendo circa 450 alunni delle scuole primarie di Orvieto Scalo (Gianni Rodari), Sferracavallo (Erminia Frazzolini), Ciconia (Sette Martiri) e Porano (Vittorio Bachelet), l’attività ha rappresentato il coronamento di un percorso che ha portato il rugby tra i banchi di scuola, promuovendone i principi di fair play, inclusione e gioco di squadra.
Grazie al supporto logistico degli scuolabus messi a disposizione dai comuni di Orvieto e Porano, gli studenti sono stati accompagnati al campo per una mattinata all’insegna del divertimento con la palla ovale. Sotto la guida dei tecnici federali e della società Orvietana Rugby, e con la partecipazione del Presidente del Comitato Regionale Umbro, Egiziano Polenzani, nonché del responsabile del servizio promozione e sviluppo, Stefano Cardinali, i bambini si sono cimentati in giochi e partite di mini rugby senza contatto.
Presente alla premiazione anche il Sindaco di Orvieto Roberta Tardani, e l’assessore allo sport Pizzo Giorgio, che ha sottolineato l’importanza dell’educazione sportiva nella crescita dei più piccoli. Durante i ringraziamenti, il Presidente della società ha voluto dedicare l’evento al ricordo di Maurizio Caiello, giocatore della squadra senior recentemente scomparso.
Tra i riconoscimenti sono stati consegnati due premi ideati e realizzati dagli studenti del Liceo Artistico di Orvieto, dopo un concorso di idee interno: il primo, originariamente da destinare alla squadra più attiva e partecipativa, è stato donato simbolicamente al Comune di Orvieto, a simboleggiare che il progetto svolto era stato organizzato al solo fine educativo, inclusivo e non competitivo.
il secondo, dedicato alla parità di genere, all’inclusione e al fair play, è stato assegnato congiuntamente a un gruppo di bambini e bambine, di cui alcuni diversamente abili in rappresentanza dei quattro plessi, a testimonianza del fatto che il rugby è uno sport per tutti, che unisce ragazzi e ragazze di tutti i ceti sociali e di tutte le fisicità, permettendo di giocare senza distinzione di genere fino ai 12 anni.
A chiusura della giornata, in un gesto carico di significato, tutti i bambini si sono disposti in cerchio al centro del campo formando un grande simbolo della pace, messaggio potente e universale che ha concluso con emozione e speranza una manifestazione che ha unito sport, scuola e comunità.