L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato all’unanimità il “Piano regionale integrato per la non autosufficienza (PRINA) 2022-2024” predisposto dalla Giunta di Palazzo Donini. Illustrando il Piano in Aula, la presidente della Terza commissione Eleonora Pace, ha spiegato che “L’attuale ‘Piano nazionale della non autosufficienza’ (PNNA), quale piano di transizione, mira all’attivazione su tutto il territorio nazionale dei LEPS (Livelli essenziali delle prestazioni sociali), in una cornice di Sistemi di servizi integrati secondo il quadro complessivo dei bisogni scaturito dalla pandemia Covid. Il presente Piano regionale integrato per la non autosufficienza (PRINA) 2022-2024 rappresenta dinamicità e transizione durante il triennio di competenza in linea con il Piano nazionale.
Il nuovo PRINA è espressione di una transizione che, seppur graduale, dovrà condurre alla modifica del Welfare di protezione in favore di un Welfare dei diritti, ispirandosi a garantire continuità dei sostegni con le risorse a disposizione e indicare una transizione verso un Welfare che da una presa in carico del soggetto fondata sulla produzione di interventi ed erogazione di prestazioni centrate sulla gravità patologica o sull’intensità del bisogno assistenziale diventerà sempre più sistema che promuove e si prende cura della qualità di vita delle persone con disabilità, in particolare di quelle in condizione di maggior necessità di sostegni assistenziali, garantendo loro più parità, opportunità di livelli di salute e benessere.
Un’intera strategia di intervento del PNNA 2022-2024 è quindi dedicata all’attuazione di un LEPS integrato di processo teso a garantire la costituzione di sistemi di servizi integrati di Ambito e Distretto secondo il quadro complesso dei diritti/bisogni fondamentali espressi dagli individui e dalla Comunità e per sviluppare, implementare e consolidare il necessario Percorso assistenziale integrato all’interno di una progettazione personalizzata e partecipata dei diversi interventi e sostegni.
L’Accordo di cui sopra riguarda la realizzazione del SISTEMA UNICO INTEGRATO nell’ambito territoriale del LEPS di processo “Percorso assistenziale integrato” ed esprime la necessaria intesa istituzionale richiesta a questo scopo insieme agli elementi di cooperazione professionale e organizzativa nonché di coinvolgimento degli enti del Terzo Settore. In ciascun ambito territoriale l’Accordo darà luogo a successivi protocolli operativi che approfondiranno e specificheranno aspetti organizzativi professionali amministrativi e contabili. L’Accordo, quindi, diviene strumento indispensabile per la realizzazione dei Progetti personalizzati e partecipati: i ‘Progetti di Vita’. Altro punto innovativo del PRINA è la messa a punto da un gruppo di esperti, del sistema di graduazione del livello di disabilità tale da permettere la costruzione del profilo di funzionamento. Lo strumento usato di “Classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute”, sviluppato dall’Organizzazione mondiale della sanità, permette anche di definire gli obiettivi del piano personalizzato e partecipato, monitorare e verificare il raggiungimento nel tempo.
Quindi, al fine di innovare il sistema della presa in carico della persona con disabilità e stipulare con essa un Patto di Cura e benessere per il Progetto di Vita, si dovrà definire e formalizzare l’impegno a partecipare e condividere la valutazione e la progettazione del sistema dei sostegni nonché il relativo budget di salute/progetto e le modalità per ogni eventuale valutazione e rimodulazione dei sostegni sulla base di obiettivi condivisi a seguito di un percorso partecipato. Le Unità di Valutazione Multidimensionali, potranno valutare con la persona con disabilità o con la sua famiglia la definizione di obiettivi integrativi e dei relativi interventi e prestazioni da attivare prevedendo eventualmente ulteriori risorse all’interno del budget di progetto.
Sono previste infatti nella programmazione 2022-2024 risorse nel triennio per le azioni rivolte anche alla grave disabilità in base ai bisogni scaturiti dal Progetto di vita. All’Umbria spetteranno, nel triennio 2022/24, oltre 41 milioni di euro del fondo a nazionale per la non autosufficienza. Ulteriori fondi, 2,4 milioni, saranno assegnati alle 12 Zone sociali e andranno per l’assunzione di 61 professionalità sociali per implementare le attività dei singoli punti unici di accesso. Quattro milioni di euro di fondi regionali per la non autosufficienza sono stati stanziati per il 2023 con l’Assestamento del bilancio di previsione”.