Tra i luoghi più radioattivi d’Italia ci sarebbe anche Orvieto. La notizia è stata riportata dal Corriere della Sera. La classifica mondiale dei luoghi con la più alta intensità di radioattività naturale vede al primo posto Ramsar in Iran, al secondo Karunagapalli in India, al terzo Guarapari in Brasile, al quarto Arkaroola in Australia e al quinto Yangijang in Cina. Orvieto, con il suo sesto posto, sarebbe la prima località italiana inserita nella classifica dell’Onu insieme alle “aree vaste” di Sud Toscana, Campania e Lazio.
“Secondo il rapporto Onu a Orvieto la radioattività è di 5 mSv/ann0. Tutta l’area del Viterbese al confine con la Maremma e del basso Ternano ha un’alta radioattività naturale a causa delle particolari rocce vulcaniche presenti”, si legge nell’articolo. Il tufo e le varie rocce di origine vulcanica che sarebbero all’ordine di questa anomalia, infatti, sono presenti in queste zone e influenzano le concentrazioni di gas radon negli edifici.
Al momento non esiste una norma che stabilisce, per le abitazioni private, una soglia limite alla concentrazione di Radon. Diversamente, per i luoghi di lavoro, il D.Lgs. n. 241/2000 ha introdotto per la prima volta in Italia delle norme di legge che disciplinano alcune tipologie di esposizione alla radioattività naturale, tra cui la principale è appunto il radon.
La Co.Ge.S.T.A Orvieto Servizi a tutela delle imprese, datori di lavoro e loro dipendenti, ha organizzato in collaborazione con la Società NO RADON Srl, azienda leader nazionale nel settore delle misurazioni e del risanamento Radon, un servizio di monitoraggio in grado di fornire precise indicazioni sulla salubrità dei luoghi di lavoro, di studio, ecc, inerenti l’esposizione a radiazioni derivanti da gas Radon.
“E’ importante sottolineare – spiegano da Cogesta – che questo si propone come un obbligo per tutti i proprietari di immobili, datori di lavoro, enti pubblici, ecc, i cui locali hanno specifiche caratteristiche riportate nel D.Lgs. 101 del 31.07.2020, il quale prevede anche sanzioni per le inadempienze relative a misurazioni e valutazioni in merito a questa problematica”.
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