L’orvietana Valentina Mezzoprete ha ormai già all’attivo diversi lavori realizzati nel campo della narrativa per bambini, partendo dal lontano 1991 con il racconto fantasy “Gli arazzi di Ismedian” presente nell’antologia “L’altro volto della luna” (Solfanelli edizioni) e poi con il romanzo “L’estate del re delle ombre” (Youcanprint 2016) a cui ha fatto seguito il libro illustrato “Jonas voleva volare” (Albe Edizioni 2020).
Ora in questo 2022 esce il volume “Favolastrocche di ieri e di oggi” (Youcanprint), il cui titolo (come sottolinea l’autrice) è una fusione tra favole e filastrocche partendo dall’idea di realizzare delle favole recuperando però la struttura della rima. Ma se sfogliamo e leggiamo il volume è facile comprendere che le storie presentate non nascono come pure e semplici filastrocche ma come dei racconti compiuti sul piano narrativo.“L’invenzione di questo titolo a crasi – sottolinea Valentina Mezzoprete – mi pareva la cosa più adatta anche alla struttura stessa del volume. Il libro nella forma attuale nasce da una necessità pratica, perché le due storie in origine erano state pensate separatamente ma non avendo trovato il modo di pubblicarle in maniera disgiunta ho infine deciso di accorparle nello stesso volume”.
Mezzoprete racconta che la prima storia presente nel libro è la riproposizione di “Il lupo e i sette capretti”, una delle storie più note all’infanzia e anche più semplici nella struttura, in forma di filastrocca ricorrendo alla musicalità della rima e aggiungendovi un finale alternativo. La figura del lupo che solitamente nelle favole è sempre angariata e punita, in questo caso viene riabilitata. Nel finale è il cucciolo di lupo che chiede al lupo adulto di raccontargli la storia dei malvagi capretti, rovesciando così la prospettiva della storia.
“La seconda storia dal titolo “Nel paese di fermo sto” – spiega l’autrice – è una favola originale, nata da una personale osservazione elaborata mentre passeggiavo per le strade di Orvieto. Vedendo diverse volte cappelli appesi alle maniglie delle case, mi sono chiesta come erano finiti li quegli indumenti e così è nata l’idea di questo giovane vento che gioca con i cappelli delle persone”.
Per la realizzazione grafica Mezzoprete ha voluto misurarsi lei stessa con le illustrazioni, ammettendo che in embrione il progetto era un puro esperimento giocoso che non ambiva nemmeno alla pubblicazione.
“Da non illustratrice – ha sottolineato Valentina – mi sono misurata con i disegni senza ricorrere a un professionista e mi sono così divertita con un linguaggio che mi piace molto pur non rientrando nelle mie competente. Da questo punto di vista l’opera è diventata una sorta di laboratorio creativo”.
L’autrice orvietana rivela che in cantiere ha già alcuni progetti come la serie dedicata al gatto Arturo di cui sta ultimando il terzo volume dal titolo “Dieci piccoli Arturi”, un mistery per l’infanzia, in attesa di incontrare l’interesse di nuove case editrici per approdare alla pubblicazione. (Valentino Saccà)