La siccità sta colpendo molti dei territori del Paese e non risparmia neppure l’Orvietano che sta soffrendo le altissime temperature di questi giorni che sfiorano i 40 gradi e la penuria di precipitazioni. L’Amministrazione comunale e il Governo italiano stanno mettendo in opera un piano locale e nazionale per cercare di frenare il consumo e lo spreco di acqua, così da “salvare il salvabile”.
Intanto ad Orvieto, con un’ordinanza sindacale, è stato imposto un razionamento dell’acqua come misura per cercare di contenere l’emergenza. Una soluzione temporanea, però, non basta. Come ha spiegato il Capo della Protezione Civile di Orvieto, Luca Gnagnarini, servono azioni che possano durare nel tempo. Ora, stante questa situazione, il pericolo maggiore è quello degli incendi e se i bacini di approvvigionamento dovessero calare irrimediabilmente, potrebbe esserci seri problemi anche per quanto riguarda lo spegnimento dei fuochi. Per non parlare poi di coltivazioni e allevamenti, sempre più a rischio. La Protezione Civile, sempre in prima linea durante le emergenze, sta mettendo a disposizione della comunità le sue capacità di coordinamento e controllo dei dati.
Quella che segue è un’intervista a Luca Gnagnarini della Protezione Civile per tracciare un primo quadro della situazione.
Quali sono le infrastrutture che vi permettono di essere aggiornati sulle condizioni meteo e di livello delle acque?
Ad Inizio anno abbiamo installato 9 stazioni meteorologiche distribuite sul bacino del fiume Paglia, seguendo il corso del fiume e i suoi affluenti. L’Accumulo di precipitazione rilevate sono di 200 mm da inizio anno, in 7 mesi, una quota molto al di sotto della media. Di conseguenza il territorio ne risente.
Quali sono i livelli dei vari corso d’acqua e bacini dell’orvietano? Sono preoccupanti?
I livelli sia del Paglia che della diga di Corbara sono inferiori ai minimi. I dati del Paglia rilevati sono 1.05 mt al Ponte dell’adunata, 0.98 mt ad Allerona e 0.59 al Ponte di Acquapendente, con il Chiani, uno degli affluenti, praticamente in secca a soli 4 cm a Morrano.
Le prossime misure del Comune? Sono già previste?
La misura che è stata adottata è quella della razionalizzazione del consumo idrico, che riesce ad evitare il consumo di acqua dell’acquedotto comunale per servizi non domestici. Si sta, tuttavia, procedendo verso una misura nazionale che possa istituire uno stato di emergenza, e che possa specificare un eventuale razionamento della risorsa idrica.
La mancanza di acqua comporta numerosi altri problemi…
La Siccità ha come secondo risvolto quello di favorire ed aumentare il numero degli incendi, problema annoso per il territorio nazionale. Una nota della Prefettura ha, infatti, invitato alla verifica di tutti i punti di approvvigionamento delle bocche d’intervento acqua dei Vigili del Fuoco, per evitare i possibili malfunzionamenti in caso di propagazione degli incendi.
Invitiamo quindi ad un consumo oculato dell’acqua, tenendo in considerazione che il periodo di luglio ed agosto porterà presumibilmente problematiche ancora peggiori. (Andrea Impannati)