Da venerdì 20 maggio a lunedì sono ad Orvieto gli oltre 50 delegati della Sezione Fiumana del Club alpino italiano. Ogni anno i Soci provenienti dalla diaspora in molte le città italiane si ritrovano a convegno e quest’anno la scelta è toccata alla città sulla Rupe. Sabato 21 si terrà l’Assemblea formale presso la Sala Cittaslow a Palazzo dei Sette, mente da domenica saranno organizzate escursioni di varia difficoltà e passeggiate nei dintorni, guidate dai Soci della Sezione Cai di Orvieto.
“Siamo particolarmente onorati – ha detto il presidente Alessandro Barone, – di accogliere i consoci fiumani ai quali mostreremo la bellezza della nostra città e gli itinerari escursionistici sui sentieri predisposti e segnati dal Cai nei nostri magnifici dintorni”.
Siamo quasi alla fine del XIX secolo, e Fiume è una città bella e dinamica. Porto importantissimo dell’Ungheria, sotto la cui amministrazione è posta dal 1870, che le riconosce il diritto al libero uso della lingua italiana. Il Club Alpino Fiumano (CAF) nasce il 12 gennaio 1885 per merito dell’architetto viennese Ferdinand Brodbeck. Il suo statuto riceve l’approvazione del Regio Governo Ungherese. Il 15 maggio 1902 esce il primo numero di Liburnia, organo ancor oggi della Sezione. Nel 1919, accogliendo la domanda del CAF, l’Assemblea generale del CAI ne sanzionò l’adesione quale “Sezione di Fiume del Club Alpino Italiano”, quando la città non era stata ancora annessa al Regno d’Italia(che avverrà nel 1924). La Sezione era proprietaria di sei rifugi: tre nel gruppo del Monte Maggiore e tre nella zona del Monte Nevoso. La sua unione all’Italia – dopo vicissitudini varie – avviene nel 1924 suoi monti” del 1913.
Scoppia la seconda guerra mondiale e con l’esodo forzato da Fiume, Pola e Dalmazia, anche il CAI Fiumano intraprende la strada dell’esilio. Nel febbraio 1949, due anni dopo il Trattato di pace, sul Bondone ci fu il primo Raduno, con 100 partecipanti, nel corso del quale la decisione di ricostituirsi a Sezione diventa realtà. Il merito maggiore va alla SAT e a Mario Smadelli, trentino, ufficiale degli alpini. Primo Presidente, dopo la diaspora e la ricostituzione, fu Gino Flaibani, il cui nome ritroviamo in un sentiero sul Pelmo. La SAT assisterà questa ripresa, accogliendo i Fiumani come sottosezione, finché nel 1953 il Consiglio Centrale del CAI riconoscerà alla Sezione di Fiume tutta la sua storia ed i suoi diritti.
Nel 1964 nelle Dolomiti bellunesi del Pelmo una malga viene ricostruita e trasformata nel Rifugio “Città di Fiume”. Il rifugio viene inaugurato il 20 settembre 1964 alla presenza del Presidente Generale Cai Virginio Bertinelli. E adesso? La Sezione sta mutando: sempre più soci sono Fiumani d’elezione anziché di origine. Il loro numero sta di nuovo crescendo, segno che la Sezione riesce ad attuare la missione che si è data, riassunta nelle tre “a”: attrarre, accogliere, amalgamare, come sapeva fare la sua amata città della memoria. In data 28 gennaio 2012 il Cai centrale ha approvato il riconoscimento della Sezione di Fiume quale “Sezione particolare del Cai”. Questo garantisce futuro alla Sezione, riconoscendone le indubbie specificità.