E’ dando seguito alla convenzione sottoscritta a febbraio 2021 da Silverio Tafuro, Presidente dell’Associazione “Lea Pacini” che si occupa della gestione del Corteo Storico e del Corteo delle Dame di Orvieto, e da Giovanni Iovane, Direttore didattico dell’Accademia di Belle Arti di Brera che la collaborazione tra i due enti ha trovato forma nel progetto di realizzazione di nuovi costumi per il Corteo delle Dame, storica manifestazione ideata da Nicoletta De Angelis nel 1994.
Tra i mesi di aprile e luglio di quest’anno i docenti del biennio della Scuola di Scenografia – Indirizzo “Costume per lo Spettacolo”, hanno tenuto una serie di lezioni seminariali per gli studenti del secondo anno di corso. Le professoresse, nelle persone di Paola Giorgi, Maria Carla Ricotti, Vittoria Papaleo, Donatella Mondani, Miretta Tovini e Viviana Vannucci hanno spiegato le origini del corteo di Orvieto, dal Miracolo del Corpus Domini alla contestualizzazione storica dei costumi femminili trecenteschi, i dipinti, le miniature, le icone; quindi la campionatura dei tessuti, le acconciature, gli accessori, i moduli decorativi e le tecniche di lavorazione del taglio sartoriale. Nell’occasione si sono presentati i più celebri abiti facenti parte dei 150 pezzi, circa, che ad oggi compongono il Corteo delle Dame, costumi che solo una volta l’anno vengono mostrati al pubblico.L’intero progetto è stato supervisionato dai professori Ferruccio Bigi e Davide Petullà, rispettivamente Direttore e Coordinatore della Scuola di Scenografia dell’Accademia di Brera. Conseguentemente al corso gli studenti hanno preparato 11 progetti ispirati ai costumi trecenteschi che ora attendono di essere realizzati. Tra le proposte, tutte brillanti esiti di ideazione creativa, ricerca filologica e complessità sartoriale, sono stati selezionati quattro modelli, due per le dame maritate e due per le fanciulle nubili, che alla commissione giudicatrice dei docenti sono sembrati più attinenti al gusto artistico del Corteo delle Dame.
Tra i fanalisti, è da menzionare Michela Invernizzi, il cui lavoro è stato così valutato dalla commissione docenti: “Progetto, ben caratterizzato nella sua sintesi. Particolarmente felice lo studio del modulo decorativo del tessuto per il costume della dama maritata, ispirato al rosone del Duomo di Orvieto. Eleganti le cromie proposte”. Quindi il progetto di Samuele Cittadini, così commentato dalle professoresse: “Eccellente la qualità artigianale dei campioni tessili che corredano questo progetto. Studiate le proporzioni e il ritmo del motivo decorativo, complesso e simbolico per il costume per la Dama maritata”.
A questi bozzetti si aggiunge quello di Federica Galli per la quale la giuria scrive, “Costumi ben progettati ed interessanti nelle loro soluzioni. In particolare il costume per la fanciulla ci sembra dotato di tutta la grazia che il periodo storico può esprimere”. Infine, altra finalista è Giulia Leali, dal disegno così giudicato: “Percorso progettuale che rispecchia la sensibilità della studentessa e conferisce originalità ai costumi ispirati a un erbario medievale. Apprezziamo particolarmente i colori e il gioco di risonanza ornamentale del costume per la fanciulla”.
Nella seconda fase del progetto si avvierà la vera e propria realizzazione degli abiti ispirati ai disegni degli studenti che, sempre su direttiva delle docenti, saranno gli stessi a lavorare al confezionamento dei modelli nei laboratori dell’Accademia. Intanto l’Associazione “Lea Pacini” sta raccogliendo le adesioni di donne e giovani, aspiranti figuranti, disposte a sostenere i costi di lavorazione dei costumi che, si confida, usciranno a giugno 2022 dopo due anni di fermo imposto dall’emergenza sanitaria.
“Oggi – ha detto Silverio Tafuro, presidente dell’Associazione Lea Pacini – si apre una pagina importante per la nostra associazione, uno spartiacque tra passato e futuro. Chi ha ideato e creato i costumi non c’è più. Nel rispetto della sua memoria vogliamo dare continuità al suo sogno che nel 1994 portò alla prima uscita. Fin da subito il Corteo delle Dame ha fatto parte dell’Associazione Lea Pacini. Oggi è scontato, allora forse non lo era. Questo patrimonio, però, è sicuramente motivo di orgoglio e stiamo ragionando sull’identità che dovrà avere il nuovo Corteo, magari legandolo agli affreschi nella Cappella del Corporale che raffigurano quelle donne che accolsero la Reliquia del Miracolo del 1263. In questo percorso sarà prezioso il contributo dell’Accademia”.
“Ringrazio l’Associazione Lea Pacini – ha detto il sindaco, Roberta Tardani – per il lavoro incessante di custodia e valorizzazione dei costumi dei nostri cortei, che scaldano i cuori di noi orvietani ed entusiasmano chi viene in città in occasione del Corpus Domini. Un ringraziamento particolare all’Accademia di Brera, la cui progettualità consentirà di creare nuove meraviglie e dare un’idea di prospettiva e futuro. È un connubio di tradizione ed esperienze. In termini turistici stiamo investendo molto e il Corteo Storico e quello delle Dame sono sicuramente elementi di attrazione, tanto da averli inseriti nel video promozionale che invita ad Orvieto per le feste. Siamo lieti che questa presentazione avvenga a ridosso del nuovo anno. Speriamo sia di buon auspicio”.
Il Professore Davide Pedullà, ha presentato l’Atelier dei nuovi abiti del Corteo delle Dame. “Sono stato accolto ed assalito dalle vibrazione nel Duomo della vostra città, forte di chi prima di me ha vissuto questo luogo. In nome della nostra Scuola di scenografia dell’Accademia di Brera porto i saluti della Presidente Livia Pomodoro e dei Professori Viola e Bigi. I disegni e le bozze sono frutto dello studio dei documenti, tuttavia avendo visitato direttamente questa città, possiamo dire che gli studenti hanno fatto un ottimo lavoro” ha continuato il Professore.
Le altre Professoresse presenti che hanno collaborato al progetto sono Donatella Mondani, Minetta Tubini, Paola Giorgi, Viviana Vannucci, Vittoria Papaleo, Carla Ricotti. Uno staff di docenti specializzati messi a disposizioni dei ragazzi, per costruire artigianalmente e con tecniche tradizionali i nuovi abiti. “Predisponiamo, quindi, la consegna due abiti per Maggio, saranno scelti dall’associazione e finanziati da chi vorrà indossarli, con un acconto entro i primi giorni di dicembre.”
Viviana Vannucci, ha descritto i disegni e i progetti degli studenti, che sono l’esito di un lungo percorso laborioso. Un lavoro progettuale che parte dalla pittura trecentesca, dei grandi maestri come Giotto, Simone Martini, Pietro Ambrogio Lorenzetti, e quelli presenti nella Cappella del Corporale, così da rendere le vesti più veritiere possibili. Maria Carla Ricotti, ha indicato al pubblico presente la palette di colori utilizzata, che è corrispondente a quella dell’epoca, sia per le ragazze nubili che per le donne maritate. Viene ripreso il territorio orvietano anche con vestiti che riportano simboli, come le stelle su sfondo blu, l’olmo, o il rosone del Duomo ripetuto geometricamente. Ogni aspetto del lavoro parte quindi dalla tradizione con uno sguardo diretto sul futuro.
Le aspiranti figuranti interessate alla realizzazione dei costumi possono presentare la propria candidatura inviando, entro e non oltre mercoledì 8 dicembre, una mail all’indirizzo assoleapacini@gmail.com.