“Il nuovo percorso della complanare è idiota. Stimato concittadino, sai che lo strillo del titolo è per attirare l’attenzione; speriamo che sia stato efficace, e perché orecchie troppo sensibili non si ritengano offese e invece si possa intavolare un’argomentazione pacata, precisiamo”.
Inizia così la lettera aperta indirizzati ai cttadini orvietani scritta dal direttivo dell’Associazione ValdiPaglia Bene Comune che poi spiega: “Il progetto esecutivo del percorso della seconda tranche della complanare è un “idiotismo specialistico”, cioè, grosso modo: l’applicazione rigorosa di soluzioni tecniche a un “falso problema”. È tale perché non prende in considerazione il contesto, meglio i contesti storico, ambientale, sociale e trascina per inerzia cieca questioni superate”. “Dunque, il progetto della complanare ha una quarantina d’anni: risale alla seconda metà ‘80, quando i saldi demografici erano ancora a segno positivo e l’economia in fase espansiva.
Anche a livello locale. Dei motivi che allora rendevano necessaria e urgente l’infrastruttura, oggi è rimasta forse soltanto la necessità di decongestionare Orvieto scalo e parte di Sferracavallo del traffico pesante. È fastidiosissimo, pericoloso e tossico per i residenti, ma tra una decina d’anni, continuando dunque a sopportare fastidio, pericolo e inquinamento, quando sarà tagliato il nastro di questo secondo stralcio della complanare, verosimilmente avremo un’infrastruttura sovradimensionata e scarsamente utilizzata.
Il nuovo percorso della complanare è stato disegnato acquisendo come dato incontrovertibile la distanza minima dal terrapieno dell’A1 e, in uno sfoggio di virtuosismo disciplinare, disconoscendo quanto fatto ad Orvieto scalo dove le rimane adiacente, passa in mezzo alla piana in destra idraulica del Paglia; i bene informati dicono che oltre ai tratti rettilinei ha anche due rotonde.
Cioè: un vincolo della società Autostrade è stato eretto a verità assoluta e combinandosi con una anacronistica stima dei bisogni ha prodotto qualche chilometro di superstrada. Al tempo stesso, l’idiotismo specialistico ha ignorato la realtà ambientale di quell’area e le possibili conseguenze: un manufatto stradale come quello ipotizzato pregiudica l’utilizzo delle superfici agricole e agevola la logistica delle attività estrattive. Cioè diciamo addio all’insediamento di nuove attività di agricoltura multifunzionale, alcune già in corso di valorizzazione, alle dinamiche demografiche e sociali ad esse associate e ai servizi ecosistemici che possono produrre. E invece prepariamoci all’esasperazione del rischio idraulico, degli effetti devastanti di piene del Paglia impropriamente canalizzate e accelerate e a momentanei vantaggi per alcuni privati.
La complanare è un’opera pubblica importante, la piana del Paglia un bene comune: cioè si stanno spendendo soldi di tutti su ambienti che dovrebbero consentire la fruizione comunitaria più ampia. Che fine hanno fatto le idee sul Parco agricolo e fluviale? Siamo in linea con la transizione ecologica? Le questioni sono troppo importanti per lasciare incontrastato l’idiotismo specialistico”.
Mercoledì 10 novembre alle 21, presso la Sala riunioni del Centro Anziani di Sferracavallo, l’Associazione ha messo in programma un’assemblea aperta per ragionare e focalizzare il da farsi. La cittadinanza è invitata a partecipare.