Accadono piccole meraviglie in cui si fondono musica, poesia, panorami mozzafiato, un crepuscolo rosso, 5 appassionati di lettere e un musicista colto. Duecento anni fa veniva al mondo Charles Baudelaire, e il sapiente gruppo di Orvieto Notti d’Estate ha lasciato uno spazio alla celebrazione di un ricordo, che non fosse la solita messa cantata. Ha condotto la difficile serata in ricordo del poeta maledetto il presidente dell’Ordine dei Giornalisi di Perugia, Roberto Conticelli, che ha assecondato un’idea nata dalla follia e dall’impegno di Tiziana Tafani, autrice, lettrice compulsiva, appassionata di Baudelaire fin dall’adolescenza.
Il regalo più grande è arrivato dalle parole di Dacia Maraini, che ha introdotto la serata raccontando un episodio divertente che legava Baudelaire a Moravia, per anni compagno della scrittrice. A cucire questo miracolo Eugenio Murrali, giornalista, poeta e scrittore lui stesso che ha conseguito un dottorato un Sciences Du Literature a Parigi, e ha contribuito nella sostanza al commento dei cinque brani scelti dai relatori per dipanare la drammatica poetica di Baudelaire. Hanno accompagnato la narrazione Laura Calderini, orvietana scrivente, che si è trattenuta su uno dei temi più cari a Baudelaire, quello della bellezza.
Mentre Elena Cacciatore, eclettica personalità viterbese, vicepresidente dell’Associazione culturale Mariano Romiti, ha contribuito alla lettura dei brani del Poeta che ha condiviso con Tiziana Tafani per rendere con diversa musicalità versi di uno stesso poema ed ha svolto con allegria il ruolo di provocatrice che le era stato affidato.
Su tutti, gli studi del Maestro Dino Graziani, che ha introdotto la poetica di Baudelaire con arie dei die compositori della dissonanze, Claude Debussy ed Eric Satie. Sarebbe bello pensare adesso che non sia stato soltanto uno dei primi sogni che percorreremo insieme, perché è la poesia a portarci in questi posti del cuore, che non frequentiamo mai.