Sabato 17 luglio siamo tornati in piazza per rimettere al centro il territorio, per “piantarla” con lo sfruttamento ai danni dell’ambiente e della nostra salute, per dare voce alle singole battaglie ed esprimere il nostro collettivo dissenso. In continuità con le azioni di sensibilizzazione portate avanti nell’ultimo anno dalla CRD, l’obiettivo dell’evento è stato quello di puntare i riflettori sulle distorsioni e le incoerenze insite nei grandi progetti che sempre più spesso coinvolgono questo territorio, oggetto di speculazioni da parte di grandi aziende che perseguono interessi privati a danno della collettività e del bene comune.
Un pomeriggio corale, a cui hanno preso parte anche molte associazioni locali che si occupano di tutela ambientale, come Rete Nazionale NOGESI, Paglia Bene Comune, Io ci sono per la cultura, No Cava della Petrara. Uno dopo l’altro si sono avvicendati gli interventi, a sottolineare la necessità e l’importanza di tessere una rete tra persone e associazioni per costruire insieme una visione del nostro territorio più armonica e sostenibile.
Come Comunità Rurale Diffusa abbiamo voluto richiamare l’attenzione dei cittadini e delle istituzioni sui pericoli connessi a opere di forte impatto per l’ambiente e per l’economia locale, in particolare i sempre più diffusi impianti di noccioleti intensivi, che negli ultimi anni stanno trasformando il paesaggio e minacciando la salute pubblica. A questo proposito abbiamo inoltre ricordato che il Comune di Orvieto non si è ancora dotato di un regolamento per l’uso di prodotti fitosanitari a tutela della salute pubblica, nonostante gli impegni presi anche recentemente.
Riteniamo che sia necessaria una consultazione vera e trasparente della cittadinanza e alle istituzioni chiediamo di assumere impegni concreti per la salvaguardia e la valorizzazione del territorio. Nella consapevolezza che la terra non può essere oggetto di mercificazione, e che da essa dipendono le esistenze di intere comunità. Come segno di speranza per il futuro sono stati distribuiti ai presenti dei sacchetti contenenti un miscuglio di semi di piante mellifere per api, per poter piantare fiori e biodiversità. “Volevate seppellirci, ma non sapevate che eravamo semi”.
Fonte: Comunità Rurale Diffusa