ORVIETO – La questione se il sindaco e alcuni membri della giunta si siano vaccinati non può essere relegata a semplice chiacchiera da bar o da social network. Prima premessa: si sta parlando di voci che si inseguono da alcuni giorni e che, come tali, non possono assurgere al rango di notizia poiché non sono state confermate né dai diretti interessati, eventualmente, né dagli organi preposti alla vaccinazione, in questo caso la ASL Umbria 2. Quindi, siccome esiste una deontologia professionale e per un giornalista la notizia deve necessariamente essere un fatto acclarato o comunque dimostrabile, la questione per il momento non può coinvolgere la categoria dei cronisti orvietani, accusati più o meno esplicitamente di portare acqua al mulino della maggioranza consiliare o comunque di chiudere un occhio quando occorre.
Fino a prova contraria la chiacchiera è una chiacchiera e può essere condivisa al massimo sulla propria pagina facebook, il giornalismo è altra cosa rispetto al gossip.
Seconda premessa: la somministrazione del vaccino, così come una diagnosi o una cura terapeutica, rientra tra le fattispecie della normativa sulla privacy ed anzi, tutto ciò che attiene la salute viene tutelato dalla legge ancor più rigorosamente: non si può chiedere a chicchessia di sapere se ha fatto il vaccino, tanto meno alla ASL di fare un comunicato di conferma o smentita, così come nessun medico è autorizzato a rivelare ad alcuno le mie condizioni di salute, almeno che non autorizzato dal sottoscritto.
Il fatto che le voci continuino ad inseguirsi senza che ci sia stata finora una conferma o una smentita, ha autorizzato qualcuno ad intraprendere la scorciatoia del ragionamento per cui chi tace acconsente sempre. Per la legge, in realtà, chi tace non dice nulla. È indiscutibile che in un momento come questo, dove per carenza di dosi (e forse di organizzazione a livello centrale e regionale) non sono state ancora vaccinate tutte le categorie a rischio, primi fra tutti gli anziani, eventuali facilitazioni, per così dire, toccano la sfera etica e morale, soprattutto se gli eventuali beneficiari sono amministratori pubblici. È accaduto e accade in ogni parte d’Italia, tanto che nei giorni scorsi è dovuto intervenire sulla faccenda lo stesso presidente del consiglio, Mario Draghi.
Quando si parla di cosa pubblica e quindi delle persone che l’amministrano, occorre sempre essere rigorosi, specchiati, limpidi, senza tentennamenti. Un discorso che non riguarda il sindaco, per cui credo che a prescindere dall’età e dalla categoria più o meno a rischio, l’eventuale somministrazione sia doverosa visto il ruolo centrale e strategico che ricopre per la città. Se a Orvieto alcuni assessori hanno già ricevuto la loro dose di vaccino, lo dicano apertamente oppure smentiscano le voci che si rincorrono. Pur nel pieno rispetto delle normative sulla privacy, quando si ricoprono determinati incarichi bisogna innanzitutto che i cittadini siano informati, perché delle due, l’una: se eventualmente gli assessori rientravano nelle categorie che potevano rìcevere il vaccino, non ci sarebbe nulla di male a condividerlo. Se invece, eventualmente, non rientravano in alcuna categoria prevista, dicano come e perché l’hanno ricevuto e coerentemente traggano le conseguenze. (Gabriele Marcheggiani)
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DI seguito riportiamo anche il post su facebook del Partito Democratico con cui “denunciano” la questione relativa all’accesso ai vaccini:
“Da giorni voci ricorrenti ci informano che oltre alla Sindaca (in qualità di Presidente del COC) avrebbero già ricevuto il vaccino, settimane fa, almeno due Assessori della sua Giunta. La scelta della Sindaca, benché legittima, come la stessa ha tenuto vigorosamente a sottolineare, è distante da quella adottata da altri Sindaci, che, nella medesima condizione, hanno preferito non sottrarre un vaccino a soggetti con maggiore necessitá.
Ci sarebbe piaciuto fosse stata assunta anche qui questa posizione. Pazienza. Ma le notizie che si rincorrono ci dicono che, prima di lei, almeno due suoi Assessori avrebbero usufruito del vaccino. Siamo convinti che tali voci siano del tutto infondate e siamo altrettanto convinti che la stessa Sindaca non esiterà a smentirle.
Sarebbe quanto mai spiacevole apprendere infatti che due membri della Giunta, in una fase ancora emergenziale e di carenza di vaccini, in una cittá che non ha ancora completato la messa in sicurezza dei più deboli, abbiano scelto di anteporre la protezione di sè stessi a quella di soggetti fragili. Aspettiamo una smentita o, nel caso tali voci venissero confermate, una spiegazione, che solleciteremo nelle sedi opportune”.