ORVIETO – L’artista e artigiano orvietano Stefano Conticelli (Bottega Conticelli), si contraddistingue sempre per originalità e eleganza, con il valore aggiunto del suo amore incontrastato per gli elementi della natura che spesso anima le sue opere. Conticelli lavora materiali puri e belli, come il cuoio o il marmo e collabora con grandi artisti di diverse discipline, tutti portavoce del più pregiato e autentico made in Italy.
Ispirato dalla Barcolana di Trieste, dal suo messaggio di tutela dell’ambiente, l’artista orvietano ha voluto portare un’installazione alla regata e alla città. Si chiama “Aria“, è stata posata nella notte tra il 5 e il 6 ottobre e verrà inaugurata la sera dell’8 ottobre e in esposizione temporanea fino al 19 ottobre in piazza Unità d’Italia, nel cuore pulsante della città. L’installazione, che misura 4 metri di lunghezza per 1,70 di larghezza, è stata realizzata nelle ultime settimane da Stefano Conticelli partendo da un unico, bellissimo, blocco di travertino delle cave Morelli e lavorando acciaio Corten per riprodurre le vele.
“Le immagini della produzione di Aria sono affascinanti – si legge in una nota all’opera- la scelta della pietra, la lavorazione del marmo, il grande lavoro di preparazione e movimentazione di un’opera che nei giorni dell’evento verrà posizionata al centro di piazza dell’Unità, a ricordarci gli elementi, la tutela della natura, la bellezza, l’arte e il made in Italy”.
Oltre al supporto di Paolo Morelli, titolare delle omonime cave di marmo, una menzione anche al lavoro del fabbro orvietano Moreno Biritognolo, fondamentale per la realizzazione dell’installazione.
L’opera è inscritta in un blocco di marmo di 4 metri per 1,70 sormontato da 4 vele in acciaio Corten incise con disegni ispirati al Medioevo eseguiti con fresa e bulino. Le vele sono ancorate al blocco in travertino con barre in acciaio marino immerse in resina. Le vele sono fissate alle barre con bulloni in acciaio inox.
Arte – Sport – Natura i termini esplorati in questa scultura con grande amore e passione. Stefano Conticelli ha voluto manifestare il suo amore per la città di Trieste e i suoi valori legati allo sport
che si esprimono in una delle regate più prestigiose del mondo: la Barcolana giunta al successo della sua 52° edizione.
“Quando Stefano Conticelli ci ha proposto di portare la sua opera in piazza dell’Unità – ha dichiarato il presidente della SVBG Mitja Gialuz – mai avremo pensato che si sarebbe trattato di un’opera così imponente e ricca di significato. Ma come spesso accade in Barcolana, un evento capace di ispirare tante persone e unirle in una solidarietà che ben si esprime nel nostro Together, accadono cose bellissime, e questa opera unica nel suo genere, realizzata con così tanto amore e precisione ci rappresenterà quest’anno, perché ci ritroviamo in quello spirito di precisione, amore, volontà di portare a compimento un’opera grande e importante e poi nel significato
più artistico di “Aria”, quella purezza che richiama la Natura, e noi, cui spetta il compito e l’impegno di proteggerla. Grazie a Stefano Conticelli, e alla sua grande sensibilità che si legge in ogni venatura di questo marmo, in ogni colpo di scalpello, una grande emozione per tutti noi”.
Descrizione dell’opera:
VELE
Le vele in acciaio Corten, di dimensioni differenti, affondano la loro origine nella
scolpitura medievale, tema molto caro all’autore.
MONOLITE IN TRAVERTINO
Il travertino un omaggio alla tipologia di costruzione utilizzata nell’Antica Roma e a Bernini che ha
frequentato le cave da dove è stato estratto il marmo per il basamento della scultura.
Guardandola di fronte si ha l’impressione di essere davanti alla prua di una nave che solca l’aria che
respiriamo ogni giorno e che ci da vita.
Un pensiero quindi rivolto alla salute e al benessere che viene dalla pratica dello sport.
All’interno delle quattro vele, troviamo una costolatura realizzata in piccole strisce di Corten, che
rappresentano l’ “ossatura” della vela, nel senso della fatica dello sport e del lavoro: le cime con le
quali si tendono le vele con sforzo e fatica, i “CORDAMI” dell’esistenza.