Seppur lentamente e con tutta la reticenza di chi malvolentieri è costretto a rimangiarsi pensieri, opinioni e parole in libertà, anche la sindaca di Orvieto comincia a ricredersi a proposito della Strategia delle Aree Interne. Facile: ora che i lavori del progetto Rupe-Valle – elaborato dalla precedente amministrazione – sono stati affidati, le riuscirà difficile proseguire la sistematica opera di misconoscimento e di denigrazione.
Bene ha fatto l’assessore Pizzo a riassumere gli interventi e il senso complessivo del progetto, anche se meglio avrebbe fatto riconoscendo i meriti agli autori di quella proposta. Comunque sia si evidenzia in negativo (nel senso che non c’è) l’apporto della Giunta in carica che va comunque ringraziata per aver completato l’iter amministrativo, che è parte dell’ordinario impegno minimo richiesto ad assessori e sindaco.
Oltre a Rupe-Valle, la Strategia dell’Area Interna Sud Ovest Orvietano prevede, per Orvieto, la rifunzionalizzazione/riqualificazione degli spazi del Complesso del San Giovanni (Palazzo del Gusto), interventi di valorizzazione delle aree archeologiche ex-Campo della Fiera e della Necropoli del Crocifisso del Tufo anche con l’ausilio di strumenti multimediali; l’acquisto di biciclette elettriche da destinare ad itinerari lenti e sostenibili (rupe valle aveva tra i suoi presupposti e obbiettivi la realizzazione di un hub escursionistico proprio allo scalo con annessa stazione di noleggio bici), la realizzazione di un laboratorio di attrezzature per la formazione di artigiani 4.0 e un laboratorio di musica elettronica a disposizione dei tanti musicisti, amatori e professionisti, che vivono sul territorio.
Insomma, si tratta di una prima batteria di interventi destinati a mettere in movimento un po’ di iniziative di sviluppo. Non si tratta certamente di un Piano Marshall, ma di un primo approccio ad una programmazione strategica e, soprattutto, ad uno strumento di coordinamento politico importantissimo, cosa che tuttavia continua a sfuggire alla Sindaca, la quale insiste giustamente sui collegamenti ferroviari però inspiegabilmente ritarda l’avvio della misura, sempre a marchio Aree Interne, destinata alla progettazione dello scalo merci su Baschi e si dimentica di dire che le misure per il trasporto previste ancora dall’Area interna dell’Orvietano riguardano la viabilità urbana e i collegamenti con i luoghi erogatori di servizi.
Poi protesta per l’assenza di investimenti privati. Giusto. Per orientare le vaghe dichiarazioni di rimodulare obbiettivi e progetti, e le vaghissime di ripopolare i territori la Sindaca dovrebbe sapere che i fondi strutturali sostengono l’iniziativa privata ma con percentuali che oscillano tra il 40% (in prevalenza per il PSR) e il 70% (più raro). E che il governo ha stanziato 1,5 milioni di euro circa per sostenere le piccole imprese dei comuni con meno di 5000 abitanti dell’area interna dell’Orvietano.
Insomma, le risorse per la SNAI (Strategia Nazionale Aree Interne) potrebbero crescere sensibilmente. Però è necessario riprendere l’iniziativa sul territorio, rimettersi al lavoro, riconvocare i tavoli e aprire un confronto negoziale con la regione. Non si può mascherare l’indolenza con la più nobile perplessità.
Però salutiamo con soddisfazione questo inatteso interesse di Roberta Tardani per la SNAI. Noi siamo a disposizione, con i nostri contributi, la nostra capacità progettuale. Sempre nell’interesse di Orvieto, dell’orvietano e degli orvietani.
Cristina Croce – Capogruppo “Siamo Orvieto”