Dalla mattina alla sera, 365 giorni l’anno, tutta la nostra vita, dobbiamo comunicare. Ormai sappiamo che non è possibile non comunicare, tanto vale provare, perché non sempre ci si riesce a farlo al meglio.
Oggi voglio darti tre piccoli suggerimenti , o meglio parlarti di tre errori che comunemente facciamo ed indicarti i relativi suggerimenti per evitare che tu possa ripetere l errore. Possono essere utili sia che tu comunichi con tua moglie, con tuo marito, con tuo figlio con i tuoi collaboratori con le persone che conosci con gli amici perché è un qualcosa che è veramente trasversale. Focalizziamoci ,in particolare, su quelle che sono le difficoltà comunicative con i tuoi collaboratori lavorativi.
- Voler dare delle soluzioni agli altri senza in qualche modo tener conto delle emozioni. Ad esempio, tu fai una videochiamata con un collaboratore e noti che lui è un po più scarico del solito. La sua voce è più bassa, il suo tono di voce e più sommesso, non guarda negli occhi, si muove di meno e, se tu in qualche modo non gli fai notare questo magari dicendogli “ Senti Mario mi sembri un po più scarico del solito oggi, è così?”
Rischi di bypassare le sue emozioni, non ti rendi conto cioè che lui sta esprimendo tristezza in quel momento o potrebbe esprimere rabbia, disappunto. Facendo finta che le emozioni non esistano è come lanciare un boomerang che ci si ritorce subito contro. Il mio consiglio quindi, è chiediti sempre cosa sta comunicando a livello emotivo questa persona, quali sono le emozioni principali che sta trasmettendo, non solo il contenuto ma chiediti quali sono le emozioni. - Usare troppi punti esclamativi. Avere il dono “la pretesa della telepatia” non fa altro che provocare una serie di problemi all’interno delle relazioni perché quando lo fanno con te come ti senti? Ti senti invaso, ti senti come se qualcuno prendesse per le orecchie e ti portasse vuole lui, invece è utile chiedere sempre, fare delle domande. Comunicare non vuol dire dare degli ordini ma piuttosto vuol dire aiutare gli altri, i tuoi collaboratori, le persone intorno a te a trovare la loro soluzione. Potrebbe essere più utile che tu chieda “ Cosa potresti fare in questa situazione? Cosa faresti per risolvere questa questione? Come pensi di poter andare avanti?” Cercare quindi, di tirar fuori le sue risorse.
- Accusare, recriminare. Ad esempio, il tuo collaboratore arriva in ritardo e tu fai notare il comportamento oggi e che questa cosa è successa anche ieri, magari gli dici “ sei il solito ritardatario”. Nel momento in cui hai messo un’etichetta su una persona sarà molto più difficile che tu riesca a toglierla e che quella persona si senta libera di esprimersi. Si innesca così un circolo vizioso, una profezia che si auto avvera , quindi la prossima volta il tuo collaboratore arriverà sicuramente in ritardo
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