Poste Italiane, senza alcun preavviso o comunicazione, ha deciso di chiudere gli uffici postali delle frazioni dei Comuni di Baschi e Montecchio, probabilmente a causa del Coronavirus. Una decisione che non ha lasciato indifferenti i rispettivi sindaci che hanno deciso di andare fino in fondo scrivendo una lettera a quattro mani indirizzata alla direzione di Poste Italiane e alla Prefettura, “per chiedere la revoca immediata della chiusura temporanea degli uffici postali nelle frazioni” ha spiegato il sindaco Damiano Bernardini nel definirla “una scelta che resta scorretta e incomprensibile”.
“Considerato il disagio recato dalla scelta di Poste Italiane di chiudere temporaneamente gli uffici situati nelle frazioni – aggiunge il sindaco – è possibile usufruire di questo servizio di Protezione Civile anche per urgenti adempimenti da svolgere presso l’ufficio postale. Ricordiamo inoltre che molti adempimenti, quali il pagamenti bollette e bolli auto, possono essere svolti presso la tabaccheria “Mangia e Bevi” di Civitella del Lago”.
“Ho chiamato la Prefettura di Terni per manifestare la mia assoluta contrarietà a tale decisione, in quanto per la collocazione della frazione stessa l’ufficio postale rappresenta un servizio essenziale – è intervenuto anche il sindaco di Montecchio Federico Gori – Vista l’ampia fascia di popolazione per lo più anziana, che non dispone di carte di credito e/o servizi di pagamento alternativi, anche per fare la spesa è necessario passare di lì a ritirare i soldi, ad esempio. Siamo tutti chiamati a fare dei sacrifici è vero, ma come restano aperte banche ed assicurazioni ritengo doveroso far rimanere aperti anche gli uffici postali, in particolar modo in aree svantaggiate e mal collegate”.