Pessime notizie per i 1800 pendolari orvietani che quotidianamente usano il treno per raggiungere il luogo di lavoro. Dal 16 dicembre sarà cancellato il collegamento veloce che permetteva il rientro partendo da Roma alle 19 e arrivando a Orvieto alle 19.48. In alternativa i pendolari orvietani dovranno prendere un treno regionale che parte alle 18.55 da Roma Termini, scendere a Orte, attendere quasi mezz’ora per poi prendere un treno locale diretto a Chiusi con arrivo previsto ad Orvieto alle 20.23.
Orario questo che, come ben sanno i pendolari orvietani, difficilmente potrà essere rispettato per due ragioni. La prima ragione è che i regionali uscenti da Termini nella fascia oraria 17/20 a causa di continue precedenze in uscita ai treni AV accumulano sostanziosi e continui ritardi. La seconda ragione consiste nella richiesta fatta dai pendolari di Attigliano e Alviano di permettere al treno locale diretto a Chiusi di fare sosta per salita e discesa passeggeri in queste due stazioni. Quindi all’orario previsto di arrivo occorre aggiungere minimo 20 minuti.
In sintesi, nella fascia oraria di maggior affollamento per il rientro compresa tra le 18.20 e dopo le 20 i pendolari orvietani per raggiungere Orvieto hanno a disposizione un’unica soluzione. Che prevede un tempo di percorrenza di circa 2 ore a fronte dei 48 minuti di impiego del treno cancellato e con i 1000 disagi legati al cambio nella Stazione di Orte. Da luglio di quest’anno la Carta Tutto Treno, cosa che non avviene in nessuna altra regione d’Italia, è stata agganciata alla fascia ISEE. In pratica il costo della stessa è quasi raddoppiato, passando da 360 euro a 586 euro di quota annua. La Regione Umbria aveva garantito che, a fronte di questo raddoppio di costo, ci sarebbe stato da parte di Trenitalia un arricchimento dell’offerta di treni e un miglioramento nella qualità dei servizi. E ci ritroviamo in questa situazione.Oltretutto noi pendolari ci sentiamo anche presi in giro dall’Amministrazione Comunale di Orvieto che martedì 10 dicembre ha affermato la propria soddisfazione per queste novità che ci aspettano. Della serie, “mazziati e cornuti”. Unico aspetto positivo per noi pendolari è che per vivere la nostra Via Crucis non dobbiamo aspettare la Santa Pasqua. Quest’anno, grazie alle nostre amministrazioni e alle nostre amatissime FS, la vivremo in largo anticipo, già con l’arrivo del Natale.
Pasquale Di Paola
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