Mio caro Gesu’ Bambino. Per il Santo Natale io vorrei poche cose.
Visto che lavoro a Roma, per regalo di Natale vorrei pagare meno dei quasi due stipendi mensili che il primo settembre devo versare a Trenitalia per abbonamento e carta tuttotreno e al comune di Roma per tessera metrebus.
La mattina non vorrei che Orvieto e Roma fossero collegate da un unico treno con orario affidabile (in realtà esiste un treno EN proveniente da Vienna che noi pendolari neanche consideriamo talmente e’ inaffidabile come orari), il regionale delle 8.59 che arriva a Roma Tiburtina percorrendo la linea convenzionale.
Attraversando con andatura da scampagnata domenicale tutti i paesini situati da Orte a Roma.
E che, arrivato a Tiburtina quasi alle 11, mi costringe a scendere perchè li termina la corsa. Per aspettare poi mezz’ora per l’arrivo del solito regionale da Terni, alle 11.23. Così da arrivare a Roma termini alle 11.42.
Non precisamente a Roma Termini, ma al binario 2 est che mi costringe a fare un km a piedi per uscire finalmente dalla stazione pochi minuti dopo mezzogiorno.
Ti chiedo mio caro Gesu’ Bambino se sia umano partire prima delle nove e arrivare dopo mezzogiorno per percorrere poco più di cento km.
Vorrei affidarmi alle tue Grazie, Gesu’ Bambino, per occuparti anche del mio ritorno a casa terminata la mia estenuante giornata lavorativa, alle 18.20 sono nella stazione Termini ..Fino a dopo le otto per rientrare a casa ho solo una soluzione, devo prendere un regionale dieci minuti prima delle sette, scendere a Orte, aspettare che parta un localino diretto a Chiusi. Per essere a Orvieto alle 20.23, secondo l’orario ufficiale ma come tu dall’alto dei cieli ben saprai, i regionali che escono prima delle sette da Termini per un discorso di precedenza AV accumulano sempre ritardi.
Che umiliazione per noi che stanchi e esausti dopo otto, dieci ore di duro lavoro, ci ritroviamo fermi su un binario in uscita per aspettare che prima partano tutti i treni AV ai quali potremo intralciare il percorso in linea, sfrecciano questi treni eleganti e sfarzosi, passandoci di lato.
Osserviamo un po’ invidiosi le persone comodamente sedute, intente a leggere quotidiani e a mangiare pasticcini che le Fs passano loro, al caldo confortevole delle loro efficientissime vetture/salotto e ci guardiamo sconfortati e disillusi, affamati, infreddoliti, abbandonati da tutti.
Certamente Tu saprai che quel “localino” che dobbiamo prendere dopo essere scesi a Orte sicuramente, come tutti i localini, fermerà anche a Attigliano e Alviano rendendo ancora piu’ lungo e penalizzante il nostro rientro. Insomma, caro Gesu’ Bambino, prima delle 21 non sarò a casa. Quasi cinque ore di viaggio tra andata e ritorno. Dimmi se ritieni umana, degna di un paese civile e rispettoso dei suoi cittadini, una simile condizione di vita.
Caro Gesu Bambino, vorrei pregarti di illuminare il cuore dei nostri amministratori locali, sempre così prodighi di chiacchere e promesse, pronti a esultare e autoelogiarsi per piccoli insignificanti risultati raggiunti, loro che il treno forse neanche lo prendono mai.
Ti chiediamo, caro Gesu’ Bambino di darci la forza di saperci unire e creare una reale associazione di pendolari, che veramente provi a far valere i nostri diritti e a tutelare seriamente e con risultati effettive le nostre esigenze.
Poi ti chiediamo, scusaci per le tante richieste ma credici, siamo messi veramente male, di illuminare il cuore degli amministratori delle ferrovie, affinché si interessino giustamente del profitto ma ogni tanto volgano lo sguardo anche verso di noi, che siamo delle persone, non dei numeri o dei fantasmi.
Ci affidiamo a Te, Gesu’ Bambino. Ci rimani solo tu…Non ci abbandonare anche tu.
Pasquale di Paola
pasqui2019@gmail.com