di Massimo Gnagnarini ex assessore al Bilancio del Comune di Orvieto
Che il Sindaco Tardani, nella sua intervista del 16 dicembre a La Nazione dove traccia un bilancio dei suoi primi sei mesi di governo, tenti di sminuire la più che solida situazione finanziaria ricevuta in eredità dalla passata Amministrazione ci sta. Così come, politicamente, ci stanno anche i buoni propositi da essa enunciati per affrontare le annose questioni della ex Caserma Piave ed altre.
Meno normale, fin qui, appare l’assenza di contraddittorio e di proposte di buona parte dell’attuale opposizione consigliare nel difendere e anche rilanciare ciò che di positivo aveva concorso a realizzare nel periodo di sua partecipazione al governo cittadino.
Ma andiamo con ordine. Il Sindaco smentisce di aver trovato alcun “tesoretto” di bilancio e men che meno uno da 800.000 euro. La smentita si smentisce facilmente. Infatti con la variazione di novembre al bilancio comunale 2019, inizialmente varato a febbraio dalla vecchia Giunta, l’Amministrazione Tardani ha potuto accertare oltre un milione di euro di maggiori entrate relative al recupero evasione IMU e altre imposte che, inizialmente, sono state giustamente sottostimate per ragioni di mera prudenza e correttezza contabile sebbene ci si attendesse valori maggiori pari ai quelli consolidati negli ultimi anni.
Se non lo si vuol chiamare tesoretto gli si dia un’altro nome, ma sono sempre soldi in più da poter spendere rispetto alle previsioni iniziali. A questo tesoretto bisogna aggiungerne un’altro , unmilionequarantasettemilaeuro che nel 2019, e per i prossimi quattro anni a venire, il Sindaco Tardani sarebbe stata costretta ad accantonare, sottraendolo alla spesa corrente , qualora la vecchia Amministrazione non fosse riuscita a uscire dallo stato di Pre-dissesto comunale con sei anni di anticipo rispetto all’originario Piano di Rientro varato nel 2013 proprio dall’allora assessore e vice sindaco Roberta Tardani.
Anche qui se non lo si vuol chiamare tesoretto gli si dia un’altro nome, ma sono sempre soldi in più da poter spendere. Fin qui le doverose puntualizzazioni.
Sebbene non richiesto mi permetto anche di suggerire al Sindaco e all’attuale intero Consesso cittadino, dove andare a prendere altri “tesoretti” frutto di operazioni condotte dalla precedente Amministrazione comunale e disponibili per aumentare la quantità e la qualità dei servizi futuri offerti agli orvietani :
2,5 milioni di euro sono accantonati in bilancio per il rischio vecchi swap. La vittoria legale in primo grado ottenuta nel 2018 dal Comune di Orvieto favorisce l’intrapresa di una via transattiva con BNL per chiudere definitivamente l’ormai annosa vicenda e liberare così buona parte o la maggior parte di questo “tesoretto” accumulato nel corso della passata gestione (2014/2018)
La ripresa in gestione diretta della Funicolare deliberata nella scorsa consigliatura e sospesa nel limbo di un ricorso avanzato da Bus Italia e fin qui apparentemente scarsamente contrastato dall’attuale Amministrazione, consentirebbe nuove entrate correnti, al netto dei costi di esercizio, per centinaia di migliaia di euro.
In conclusione il risanato bilancio comunale liberato dai 10 milioni di deficit che vi gravavano fino a solo cinque anni fa e ristrutturato attraverso un sostanziale raddoppio delle entrate tipiche ( Pozzo, Parcheggi, ecc..) continua ad offrire ulteriori spazi di espansione e di opportunità per un rilancio dell’azione amministrativa del Comune di Orvieto senza più alcun alibi di debiti pregressi.