ORVIETO – Torna a Orvieto un motore importante per la salvaguardia e la diffusione del patrimonio artistico e culturale del territorio, il FAI inizia un nuovo percorso proprio in occasione delle Giornate d’Autunno che si terranno in tutta Italia il 12 e 13 ottobre. In queste giornate a Orvieto saranno aperte e visitabili le chiese del Buon Gesù e San Bernardino, un percorso attraverso due comunità monastiche site nel Centro Storico della città. Questa 8A edizione delle Giornate FAI d’Autunno, dedicata a L’Infinito di Giacomo Leopardi, toccherà 260 città italiane coinvolte nella raccolta fondi FAI “Ricordati di salvare l’Italia”, grazie alla partecipazione attiva di tanti giovani volontari.
Il Museo Claudio Faina, nella mattinata di lunedì 7 ottobre, ha ospitato la conferenza di apertura per le Giornate FAI d’Autunno che si svolgeranno a Orvieto.
“Ci sono molte affinità che uniscono la mission del Museo Claudio Faina a quella del FAI – ha sottolineato in apertura il presidente della Fondazione per il Museo “Claudio Faina” Daniele Di Loreto – come loro anche noi tuteliamo i beni culturali della nostra città, mettendoli a disposizione dei cittadini.
Il Museo Faina è uno dei poli culturali della città e tra le opere importanti ricordo il Cippo a testa di guerriero, su cui uscirà a breve una pubblicazione tratta dalle puntate di un programma radiofonico di Radio 3 e che al termine della conferenza ci illustrerà il professor. Giuseppe Maria Della Fina“.
“Dopo la mostra su Mario Schifano – ha proseguito Di Loreto – e quella sulle ceramiche di Giuliano Baglioni che a breve ospiteremo, come Fondazione per il Museo “Claudio Faina” siamo orgogliosi di presentare questa mattina le Giornate FAI d’Autunno, perchè questo Museo è fatto di arte e bellezza come le storie del FAI”.
“E’ un piacere essere qui come sindaco della città – è intervenuta Roberta Tardani – e in qualità di assessore alla cultura auspico ad una connessione tra i diversi enti culturali compreso il FAI, per il quale è un giorno nuovo, l’inizio di una lunga bella promozione delle ricchezze artistiche di Orvieto”. Dopo i ringraziamenti il presidente Regionale FAI Umbria Nives Maria Tei Coaccioli, ha sottolineato le affinità che legano il FAI al Museo Faina, confidando in una collaborazione foriera di ottimi risultati.
“Ho ricevuto diverse richieste da parte dei cittadini – ha sottolineato il presidente FAI Umbria – perchè il FAI tornasse ad essere presente a Orvieto e sono davvero felice divederlo ripartire in questo bellissimo territorio. Inoltre ringrazio il vecchio gruppo FAI e la dottoressa Alessandra Cannistrà (Referente del Gruppo FAI di Orvieto) per il lavoro svolto e tutti i volontari che saranno presenti sul territorio per le Giornate d’Autunno, con lo scopo di diffondere il nostro patrimonio artistico”.
“Il FAI pone anche particolare attenzione al discorso ambientale – ha proseguito il presidente FAI Umbria – un punto fermo che portiamo avanti da diversi anni oggi più che mai attuale. Proprio su questo tema, che cerchiamo di sottoporre all’attenzione pubblica, ho riscontrato un grande interesse da parte dei giovani. Come FAI ci stiamo anche specializzando nei restauri paesaggistici e attualmente siamo impegnati nella rivitalizzazione di due alpeggi in Valtellina”.
“Come iscritti FAI – ha concluso Nives Maria Tei Coaccioli – in Umbria siamo 1.200, numero superiore alla media nazionale e puntiamo a lavorare a fianco delle istituzioni. Ha già preso il via il progetto sul mecenatismo e credo a questo proposito che ogni volontario FAI sia nel suo piccolo un mecenate e operi proprio su questa linea”.
La capogruppo FAI Roberta Mattioni ha poi illustrato il percorso che si terrà a Orvieto, il 12 e 13 ottobre, presso le chiese del Buon Gesù e di San Bernardino. “Grazie all’Istituto Majorana di Orvieto – ha detto Roberta Mattioni – che ha fornito le guide per queste due giornate, grazie a docenti e ai dirigenti scolastici i quali gli hanno messi direttamente in contatto con la realtà monastica dei due luoghi. L’apertura di queste due importanti chiese per le Giornate FAI d’Autunno va ad incrociare vari temi oltre quello primariamente architettonico, dall’urbanistica alla religione con un forte legame al tema dell’anno dedicato a L’Infinto di Leopardi. Concludo dicendo grazie ai nostri Volontari e che siano sempre più numerosi”.
Entrando nel vivo delle giornate, dunque, l’8^ edizione delle Giornate FAI d’Autunno propone nei giorni di Sabato e Domenica, dalle ore 10:00 alle 17:00 le visite guidate alla chiesa del Buon Gesù e alla chiesa di San Bernardino a cura dei giovani Apprendisti Mecenati del Liceo “E. Majorana” opportunamente formati.
La chiesa del Buon Gesù (via Ghibellina, 4) parte del monastero di clausura delle Clarisse, è una chiesa barocca risalente al XVI secolo con facciata a due ordini. L’interno, ad aula unica, mostra il soffitto a botte e tre cappelle per lato. Lungo la trabeazione, al cui interno raffinate decorazioni a stucco, si vedono le grate dalle quali le monache seguivano la liturgia. L’altare maggiore, maestoso e imponente, è ricco di affreschi e stucchi; al centro è conservato l’affresco del XV secolo raffigurante una Madonna con Bambino. L’opera, staccata e trasferita nella originaria cappella del monastero nel 1572, seconda una tradizione locale, è detta “Madonna del morto vivo” perché il cardinal Simoncelli (1522-1605) invocò tale immagine in punto di morte, ottenendo la salute. In occasione delle Giornate del FAI si potrà visitare anche il coro claustrale, normalmente chiuso al pubblico.
La chiesa di San Bernardino posta a pochi passi dal Duomo, in via Postierla, è annessa all’omonimo monastero ed è attigua al Palazzo Crispo-Marsciano (1527), opera del Sangallo. Edificata tra il 1657 e il 1666, venne consacrata nel 1739. La chiesa barocca presenta una facciata su due ordini e si caratterizza per un insolito interno ad aula unica a pianta ellittica. Ornata da raffinate decorazioni a stucco, custodisce tra gli altri, un’acquasantiera di Ippolito Scalza del 1558, una Madonna col Bambino e Santi sull’altare maggiore e una statua ritenuta miracolosa del Santo Bambino. Il Monastero abitato dalle religiose del Terzo ordine francescano fino al 1543, è divenuto successivamente sede della Comunità monastica delle Sorelle Povere di Santa Chiara Urbaniste, che tuttora vi risiedono. In occasione delle Giornate del FAI potrà essere visitato anche il coro claustrale, normalmente non accessibile al pubblico. [suggeriti]