In Umbria sono stati portati a compimento tutti gli interventi, per un importo di circa 70 milioni di euro, programmati per la mitigazione e la prevenzione del rischio idrogeologico sul territorio regionale colpito frequentemente da eventi atmosferici estremi. Per proseguire nell’azione costante e assidua per la messa in sicurezza e la difesa del territorio, la corretta gestione dei corsi d’acqua superficiali e delle aree boschive, ci saranno a disposizione per il triennio 2019-2021 oltre 30 milioni di euro, di cui 9 milioni già impegnati per l’anno in corso.
A illustrare gli investimenti e gli interventi realizzati e che potranno essere attuati per la prevenzione del rischio idrogeologico e la tutela ambientale sono stati il presidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli, e l’assessore regionale all’Ambiente, Fernanda Cecchini, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta oggi a Palazzo Donini.
“Sono state sanate tutte le principali criticità – ha sottolineato il presidente Paparelli – attraverso l’utilizzo in maniera virtuosa delle risorse dei fondi Fsc, il Fondo per lo sviluppo e la coesione, derivanti dagli Accordi di programma quadro in materia di difesa del suolo, e dal Programma di sviluppo rurale. In particolare – ha ricordato – sono stati attivati 56 interventi connessi a fenomeni alluvionali relativi al reticolo idraulico principale e secondario, interventi di manutenzione e interventi sulle frane, per un importo complessivo di quasi 70 milioni di euro”.
Fra gli interventi effettuati, quelli per la messa in sicurezza idraulica del fiume Topino a difesa dell’abitato di Cannara, del tratto fluviale del fiume Tevere in località Pontenuovo di Torgiano, sul tratto del Fosso di Cuccaro che attraversa l’abitato di Cascia. “Quasi tutte le aree ricadono in territori a rischio R4, cioè molto elevato, del Piano Assetto Idrogeologico, nell’ambito del Piano di Bacino del Fiume Tevere. Interventi urgenti e prioritari hanno riguardato – ha aggiunto Paparelli – la messa in sicurezza anche delle zone industriali e artigianali, compresa la messa in sicurezza della città di Terni e della zona industriale Terni-Narni”.
“Con le economie realizzate – ha detto ancora – la Giunta regionale ha stabilito di provvedere al completamento di altri interventi importanti di mitigazione del rischio idraulico e la messa in sicurezza nel territorio regionale”.
“Circa 1 milione e 150mila – ha specificato – verrà ripartito per la messa in sicurezza dell’abitato di Ponte San Giovanni di Perugia, il completamento di lavori sul torrente Tresa, nel territorio di Città della Pieve, lavori urgenti sul fiume Nera per la messa in sicurezza idraulica dell’abitato di Borgo Cerreto e per interventi di consolidamento sul torrente Serra nel territorio comunale di Terni. Inoltre, con oltre 267mila euro, anche questi derivanti da economie, verrà ultimato il piano di interventi per la mitigazione del massimo rischio idraulico R4 per l’abitato di Ponte Valleceppi di Perugia, completando con una stazione di pompaggio le opere di smaltimento delle acque interne, da utilizzare in caso di piena del Tevere per prevenire l’allagamento dell’abitato come accaduto in passato”.
“Con le opere realizzate e con le risorse a disposizione – ha concluso – chiudiamo al meglio questa fase di interventi lasciando in eredità, insieme a quanto fatto in materia di approvvigionamento idrico, un impianto sano, ottimo punto di partenza per il lavoro dei prossimi anni”.
“Il lavoro costante che abbiamo portato avanti – ha rimarcato l’assessore Fernanda Cecchini – ha portato valore aggiunto al territorio umbro, con opere di sistemazione idraulica e ripristino idrogeologico, ma anche attraverso la cura e la manutenzione delle aree boscate, la sistemazione di sponde e argini dei corsi d’acqua, la realizzazione e la manutenzione di quella viabilità indispensabile in caso di eventi come alluvioni o come incendi di bosco. Siamo di fronte a cambiamenti climatici evidenti – ha proseguito – ed è per questo che nell’azione di programmazione e progettazione, oltre agli interventi di recupero e risanamento in caso di dissesti, abbiamo dato priorità alla prevenzione dei rischi idrogeologici e ambientali, utilizzando al meglio ogni risorsa disponibile”.
“Per il triennio 2019-2021 possiamo contare su due fonti di finanziamento – ha precisato – che mettono a disposizione oltre 30 milioni di euro, fra risorse del Programma di sviluppo rurale e quelle provenienti dall’Accordo Stato-Regioni dell’ottobre 2018, di cui 9 milioni già impegnati per quest’anno. Con bandi del Programma di sviluppo rurale sono stati finanziati interventi di adeguamento e miglioramento dell’efficienza di corpi idrici superficiali finalizzati alla prevenzione e alla mitigazione del rischio idrogeologico, e dunque alla prevenzione dal rischio di esondazioni così come dai problemi derivanti da stagioni siccitose”.
Interventi “proposti dal Consorzio della Bonificazione Umbra, dal Consorzio di bonifica Tevere-Nera e dal Consorzio Valdichiana Romana e Val di Paglia che interverranno in modo piuttosto uniforme su tutto il territorio regionale. Inoltre vengono finanziati interventi forestali per la prevenzione dell’erosione dei suoli e degli incendi boschivi, per rafforzare la protezione idrogeologica svolta”.
“Ci sono poi notevoli somme che la Regione Umbria ha ottenuto in base all’Accordo Stato-Regioni per la voce ‘prevenzione del rischio idrogeologico e tutela ambientale’ – ha aggiunto l’assessore Cecchini – che prevede nel triennio quasi 26 milioni di euro, con cui verranno finanziati gli investimenti dei tre Consorzi e dell’Afor, l’Agenzia forestale regionale, che dal 1 luglio prossimo subentrerà nelle funzioni alle Comunità montane. Con una recente delibera, la Giunta regionale ha intanto stanziato oltre 4 milioni e mezzo di euro per finanziare interventi rimasti esclusi dallo specifico bando del Programma di sviluppo rurale e di nuovi progetti con la stessa finalità di mitigazione del rischio idrogeologico. È previsto – ha concluso – il finanziamento di una ventina di progetti presentati dai Consorzi e dall’Afor sulla base di un elenco di interventi e un ordine di priorità da loro stessi indicati”.