Commento di Dante Freddi– Giorgio Santelli, per mestiere, osserva gli eventi “visti da vicino” e ne sa cògliere le suggestioni. L’idea del contrapasso tra chi, come il Pd, votava per negare le autorizzazioni a procedere e ora le reclama, e chi, come il M5S, votava per concederle e ora le vieta, ci offre uno spaccato quotidiano confuso in cui, condivido con Santelli, « Ormai siamo al tifo e la politica è un ricordo di un remoto passato».
I pentastellati si sperticano per giustificare la loro scelta e addirittura il ministro della Giustizia Bonafede ha sostenuto in una trasmissione televisiva che è stato un”reato” compiuto nell’interesse pubblico. Un grillino locale ha invitato su FB chi ritenga che sia tato compiuto un reato a denunciare alla magistratura i responsabili, che sarebbe poi tutta la sciagurata compagnia ministeriale, rea confessa. Non è mancato neppure l’invito allo spirito civico. Non capisco cosa c’entri lo spirito civico, considerato che un reato gravissimo come il sequestro di persona è perseguito senza bisogno di denuncia e in effetti è stato perseguito dal Tribunale dei ministri di Catania, a cui è stato negato dal Parlamento di procedere. In un commento ricordavo che « Salvini e tutta la compagnia governativa hanno deciso di sequestrare una nave militare, il suo equipaggio e 170 persone ritenendolo un atto legittimo di governo. Il sequestro di persona è atto di governo? erano così pericolosi per i confini italiani quei 170? il resto è fuffa costruita a posteriori per difendere una scelta che non si è avuto il coraggio di sottoporre ai giudici dei ministri. Roba già conosciuta ma dai pentastellati sempre rifiutata. E anche da me, nel mio piccolo mondo».
Lo scontro sul tema è ovviamente con il M5S perché la Lega, dopo i tempi in cui faceva svolazzare nell’aula “sorda e grigia” i cappi per impiccagione, si è adeguata benissimo al trend antimagistratura determinato da Berlusconi imperante ed è coerente con passato e presente. I vizi non si perdono facilmente, soprattutto quando aiutano a sfuggire alla giustizia, come si è affrettato a fare Salvini, e si trasmettono con facilità nonostante qualche scivoloso tentativo di sfuggirli.
Non è tifo soltanto, caro Giorgio, è disperata necessità di difendere un sogno da cui ci si sta svegliando.
Posta Giorgio Santelli
DICIOTTI. NO AL PROCESSO A SALVINI. FUORI DALL’AULA LA LEGGE DEL CONTRAPPASSO
La giunta ha deciso. 16 a 6. Fuori la protesta e per i cinque stelle la legge del contrappasso da parte dei senatori Dem che meditano sull’arresto dei Renzi. E il gesto delle manette fatto da Michele Giarrusso ai Democratici sembra una reazione eccessiva. Ormai siamo al tifo e la politica è un ricordo di un remoto passato! Del resto in quanti gioirono a sinistra e a destra per gli arresti di tangentopoli, per la bava di Forlani, per le monetine del Raphael. per il cappio mostrato in Parlamento. E quanti tirarono un sospiro di sollievo per il silenzio del compagno G. Primo Greganti. Tempi diversi, contrappassi diversi. A ognuno il suo.